A ridateci i sordi!

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sordiChe noia, e che offesa, questa politica, tutta, ma specie quella
d’oltrestretto. Arrivano,i politici in trasferta, con le loro auto
blu, pronti ad affabulare il popolo. Come Wanna Marchi, ma con più
garbo, occorre ammetterlo, si rivolgono a un pubblico che, sperano,
sia in totale assenza di neuroni. Ma si accontentano anche di un
pubblico che non abbia memoria, uno che non veda, che senta ma non parli. Uno che sappia solo scrivere, magari su una scheda, il loro nome, o
segnare una semplice x sul simbolo del loro partito. Poi, è un atto  dovuto, sciorinano programmi. Regione che vai, programma che
“srotoli”, quasi uno scioglilingua. In Sicilia i temi sono quelli
caldi della disoccupazione e della mafia, che va combattuta con il
sequestro dei patrimoni. Già fatto, Signori della Politica, già fatto.
C’è morto pure un siciliano per averlo proposto ed avviato, questo
metodo che attacca l’economia del Crimine organizzato. Ma, La Torre
morto, interi sodalizi stroncati da sequestri e confische, la Mafia è
sempre lì, ferma, stabile, potente, a gestire la cosa pubblica, a
infiltrarsi ovunque. Sottile, letale, come una fuga di gas.

Il politico doc, poi, oltre all’argomento-chiave, utilizza sempre il
plurale. ” NOI, faremo questo”.  “Perchè NOI non possiamo sottostare a
quest’altro”. E’ l’italiano medio, in quel momento, che parla. Non il
politico che si becca 20-30mila euro al mese per sparare cazzate e
ridurre il vero “italiano medio” a volergli, invece, mettere sotto gli
occhi un dito, medio, e accompagnarlo alla pensione ( quella minima).

 

Poi c’è un’altra “specie” di politico,ancora più odioso, quello che
“scende” tra la gente. Va al mercato, saluta la massaia con gran
sorriso, dialoga con il verduraio e, annichilito, scopre il costo di
finocchi e cavolfiori. “Cavoli, quanto costano!” -dice -. Occorre
“calmierare” il tutto. Ci pensiamo NOI”. Occorre, invece, “calmare” la
rabbia che insorge in chi ha visto, in 10 anni, quel finocchio
“lievitare” nel prezzo: da 500 lire a 1 euro e 50 centesimi( quasi
3mila lire).

 

Ma è la capacità “gigionesca” del politico a modulare dialoghi diversi per ogni categoria di interlocutore che strabilia. Al contadino, infatti, parlerà di siccità,o di quella “maledetta primavera” che tarda ad arrivare. Se poi il “rimestatore di zolle” gli appare abbastanza tonto, Lui ( anzi, NOI) siamo pronti a garantire un immediato intervento sulla Natura, perchè si risvegli presto; pronti a inibire, o far cadere scroscianti, le piogge.

 

In sintesi: punta ai bisogni, il “falco predatore di voti”. Se l’utente da affabulare è palermitano, gli parlerà di mafia,di quanta stima avesse, abbia e avrà, in Borsellino e Falcone. Poi, sarà d’obbligo un passaggio alla
Gesip e al Muos. Se catanese, i temi saranno: l’aeroporto Fontanarossa, investimenti economici e, perchè no, un tappo sull’Etna a scongiurare devastanti colate. SE è al messinese che parla, PONTE è la parola chiave. Sono convinti, tutti questi che arrivano a Messina, che la città abbia un solo dilemma: Ponte o non Ponte? Ma chiedete, Signori, al “collega” messinese che vi accoglie, di fare un giretto in città. Chiedete di visitare Via Taormina, i rioni Giostra, Mangialupi, Cep. Visitate le case dei messinesi nei giorni di pioggia, quando gran parte di queste ha i rubinetti a secco perche, puntuale, un guasto alla condotta idrica lascia la città senz’acqua per giorni. Guardate le saracinesche abbassate di tanti negozi, le fabbriche, gli storici ritrovi, le grandi officine, i cantieri, tutti chiusi. Sfilate in corteo con le migliaia di persone che hanno perso il lavoro o
rischiano di averlo ancora soltanto per qualche mese. Entrate nelle
scuole che cadono a pezzi. Visitate lo stadio cittadino, il Sanfilippo, “venuto alla luce” dopo anni di attese e costi esorbitanti, oggi chiuso perchè ci piove dentro. Fate tutto questo e poi chiedetevelo se Messina ha come priorità assoluta un ponte. Nel nome della dignità umana, e visto che Roma è caput mundi , diciamolo alla romana: ” A RIDATECI I SORDI“, che a sistemare le cose ci pensiamo NOI. NOI,quelli veri.

 

Patrizia Vita

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