Antonio Le Donne

Quando l’ottimismo “ledonniano” si scontra con i fatti

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L’amministrazione Accorinti  soffre di una patologia che potremmo definire “ottimismo cosmico”. I sintomi sono ormai noti a tutti e perfettamente individuabili: sorriso perenne, uso indiscriminato di tecnicismi politici e burocratici finalizzati a confondere il povero interlocutore (stile supercazzola di tognazziana memoria), promesse non mantenute, giustificazioni improbabili e tentativi di minimizzare ogni problematica. Il virus ha però colpito anche i più stretti collaboratori della Giunta Accorinti come il segretario generale Antonio Le Donne che, probabilmente in preda ad un forte attacco ottimistico, lo scorso 26 gennaio nel rispondere alla Corte dei Conti, ha illustrato una realtà parallela tutta “rose e fiori”.

La Corte dei Conti aveva riscontrato delle criticità nel Bilancio Consuntivo 2014, votato in Consiglio lo scorso 28 dicembre, chiedendo maggiori delucidazioni di natura amministrativo – contabile e ponendo in particolare l’accento sui controlli di gestione, sulle partecipate e sulla qualità dei servizi. Ed ecco che Le Donne risponde punto per punto alle richieste dell’organo regionale, tramite una relazione inviata anche al presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile, al sindaco Accorinti e ai revisori dei conti.

“Le misure organizzative per affrontare le criticità riscontrate sono state approntate in via definitiva nel 2015. Grazie a questi interventi, rispetto al passato, oggi vengono puntualmente pagati sia gli stipendi ai dipendenti sia i corrispettivi per i servizi delle società partecipate, oltre ad essere stati predisposti tutti gli schemi di contratto di servizio, approvati dall’amministrazione e consegnati al Consiglio comunale”.

Le Donne sottolineava, dunque, come Palazzo Zanca fosse ormai puntuale nel pagamento degli stipendi a dipendenti comunali e lavoratori delle partecipate. Eppure, dando una rapida occhiata alle recenti notizie di cronaca, la realtà sembra ben diversa. A Messinambiente l’aria è da tempo pesante, proprio perché i dipendenti non ricevono i salari. E lo scorso 27 gennaio, esattamente un giorno dopo la relazione di Le Donne, la raccolta dei rifiuti era ripresa dopo 48 ore di stop dovuto al mancato pagamento degli stipendi di dicembre. Situazione simile per chi lavora a Palazzo Zanca da impiegato, beffato dalle modifiche al programma che gestisce gli emolumenti. E sempre nel mese di gennaio, esattamente il 21,  avevano scioperato gli addetti al servizio di trasporto e assistenza dei disabili nelle scuole, il personale che opera nei centri d’aggregazione giovanili e quello che assiste gli anziani. Il motivo? Sempre lo stesso: lo stipendio.

Ma c’è di più. Le Donne parlava anche di Multiservizi sottolineando come con decreto n.11 del 31 marzo 2015 “il Comune ha approvato il piano di razionalizzazione delle partecipate e sta lavorando alla costituzione di una società multiservizi in house che internalizzi in via definitiva i servizi relativi ad acqua, rifiuti e trasporti”. Tuttavia, la situazione delle partecipate è rimasta immutata e della famosa società unica non vi è ancora traccia.

Il monologo “ottimista” di Le Donne è stato reso noto questa mattina durante la conferenza stampa dei consiglieri Pd Claudio Cardile e Antonella Russo. Quest’ultima ha commentato ironicamente: “Quando Le Donne ha risposto in questo modo forse pensava di essere ancora a Macerata”.

In realtà il motivo è un altro: la patologia dell’ottimismo cosmico. Non resta che trovare l’antidoto giusto da somministrare a chi ci governa oppure ammalarci tutti in modo tale da vivere sereni e senza problemi nella testa. Magari, quando a fine mese lo stipendio non arriverà, riusciremo a consolarci con la granita, gli arancini e il favoloso panorama dello Stretto.

Andrea Castorina

 

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