Raddoppia la tassa di soggiorno. Albergatori sul piede di guerra

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Il consiglio comunale di Taormina ha dato il via libera all’aumento della tariffe della tassa di soggiorno.

A partire dal primo gennaio è prevista un’impennata destinata a fare discutere.

La delibera di aumento è stata approvata col voto di otto consiglieri, gli esponenti di maggioranza Antonio D’Aveni, Vittorio Sabato, Rosy Sterantino, Gaetano Carella, Franco Pizzolo, Carmelo Leonardi, Antonio Lo Monaco ed il consigliere di opposizione Eugenio Raneri.

Gli aumenti percentuali sono considerevoli: la tassa negli hotel 4 stelle passa da 2 euro a 3 euro e nei 5 stelle raddoppia: da 2,50 euro a 5 euro, un aumento rispettivamente del 50% e del 100%.

L’opposizione ha abbandonato l’aula in segno di protesta.

E non sono meno furiosi gli albergatori, stanchi delle continue “mazzate” che dicono di dovere subire.

Prendono subito posizione le associazioni. Da Confindustria Alberghi e Turismo all’Associazione Albergatori Taormina, tutti puntano il dito sulla decisione del Comune di Taormina. Sottolineano come altri comuni, come Lipari e Amalfi, forse più lungimiranti, abbiano abolito la tassa di soggiorno, in maniera da favorire il turismo, quella che dovrebbe essere la stessa essenza di quella che, non a caso, è definita la “perla della ionio”.

Accusano gli amministratori di non avere preso in considerazione il parere degli operatori turistici, approvando una tassa che inevitabilmente, secondo gli albergatori, peserà su molte imprese che già sono al collasso.

La pressione fiscale, secondo le associazioni che raccolgono gli albergatori, con tali aumenti sfiorerebbe il 76%.

Altro motivo di rabbia da parte della categoria è che questo aumento giunge dopo che le strutture ricettive hanno firmato i contratti con i Tour operator per il 2016.

Quello che si può ipotizzare è una dura opposizione degli albergatori, appoggiati anche da quella parte del Consiglio che non ha votato l’aumento.

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