Mostra-evento sul Futurismo a Messina

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E’ una “idea affascinante quella di immaginare  l’evento espositivo mettendo insieme i capolavori delle Tavole antonellesche e le tele del Caravaggio con le Case d’Arte di Fortunato Depero, uno dei principali esponenti del Futurismo”. Avvia così il proprio commento, Antonio Purpura, Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana che venerdì 2 ottobre alle 18 inaugurerà al Museo di Messina la mostra-evento “L’Invenzione Futurista, Case d’Arte di Depero”.

E se questo “spunto”, l’Antico e il Moderno che si guardano, vicendevolmente interrogandosi, è il tratto più mirabilmente specifico della mostra nella città dello Stretto, curata dal Museo messinese insieme con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, è proprio la scelta di Messina, sottolinea l’Assessore, ad essere “non casuale”.

“Mostrare qui a cultori, viaggiatori e turisti della materia, ma soprattutto della bellezza, ‘L’Invenzione Futurista, Case d’Arte di Depero’ è fatto di rilievo, un modo, quasi, di ‘ripensare’ Messina. Insieme alla eccezionalità dell’evento, costituito dalla presentazione della nuova struttura museale, per collezioni permanenti e mostre temporanee, ritroviamo – spiega infatti l’assessore – il particolare impulso che Messina, dopo la drammatica ecatombe distruttiva del 1908, ha dato alla neo-nata corrente futurista, al futurismo nel suo complesso. Un’ansia ricostruttiva post-terremoto, che in un certo senso ha contribuito a donare vita e dinamicità lì dove rischiavano di imperare morte e rassegnazione”.

Così che la mostra diventa narrazione – in opere e oggetti – anche del fecondo incontro tra la Città risorgente e la Ricostruzione Futurista dell’Universo, lanciata con l’omonimo Manifesto nel 1915, che per la prima volta, in modo straordinariamente originale, ha spaziato nel vasto campo delle espressioni dell’estro umano. “Non c’è dubbio, un matrimonio perfetto – conclude l’Assessore – per aprire agli ospiti i nuovi ambiti museali, resi fruibili e attrattivi grazie ai progetti di rinascita e di adeguamento dell’ex Filanda Mellinghoff, sede del Museo di Messina dal 1914 a oggi, finanziati con i fondi europei del Programma Po FESR 2007-2013. Un ‘matrimonio perfetto’ che contribuisce in modo diretto ed efficace alla valorizzazione di un patrimonio inestimabile, documento della ricchezza artistica italiana e della Messina pre e post-terremoto”.

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