“MessIndanza. Una città che balla”. Un mese di danza in Fiera.

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Non si fermano le scuole di danza cittadine che, non potendo, come da tradizione, eseguire i propri saggi di fine anno al Teatro Vittorio Emanuele, saranno le protagoniste di MessIndanza, iniziativa che si svolgerà in Fiera dal 12 giugno al 12 luglio, in una Tensostruttura con mille posti a sedere. Il programma dell’evento è stato oggetto della conferenza stampa tenutasi stamane in Fiera, in cui  Antonio De Simone, presidente dell’autorità portuale, ente titolare dell’area fieristica, si è detto felice che vengano organizzate queste manifestazioni, nonostante l’attuale situazione della città.
«Non mi aspettavo che potesse esserci tanta energia nel mondo della danza. La ristrutturazione del Teatro cittadino è stata l’occasione per proporre un’iniziativa originale che comprende anche altre attività» – dice Lello Manfredi, di Sud Dimensione Servizi, organizzatore dell’evento. Valerio Vella, regista che ha diretto negli anni i saggi al Teatro, sottolinea che «questo sarà un momento di aggregazione tra le varie scuole, promosso anche dagli sconti di cui potranno beneficiare gli iscritti al Teatro e quelli delle scuole partecipanti. Oltre i saggi sono previsti seminar i e spettacoli di balli latino americani, workshop di fitness e wellness, e un concorso di giovani pittori dagli 8 ai 18 anni, le cui opere verranno esposte in Fiera e premiate durante il Galà Internazionale di danza dedicato a Nureyev».
Raimondo Todaro, ballerino protagonista e coreografo di “Ballando con le Stelle”, primo spettacolo in Fiera , ha spiegato che il suo è un tributo a Elvis Presley, Withney Houston, Frank Sinatra e Michael Jackson, e che il suo corpo di ballo è interamente siciliano.
Luigi Pignotti, storico manager di Rudolf Nureyev, cui sono dedicati l’evento e la mostra dei suoi cimeli, ha preso la parola per ultimo ricordando la grande figura che ha rivoluzionato il mondo della danza e il ruolo del ballerino. «È stato il primo emigrante, ma non parlò mai male della Russia, perché si trovava bene dovunque andasse, soprattutto in Italia. È partito dal folklore russo senza frequentare mai una scuola di danza. Una volta gli domandarono quando si fosse reso conto di essere diventato quello che era, lui rispose che in quel modo ci era nato». Commentando il dilagare della danza televisiva a discapito della danza classica, Pignotti ha suscitato l’ironica risposta di Raimondo Todaro, che si è sentito chiamato in causa.
«Non importa dove si fa lo spettacolo, ma come si fa», diceva Nureyev, acclamato nei teatri di tutto il mondo.

Sofia Cusimano

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