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In riva allo Stretto, dal 17 al 21 Luglio, approda il “Messina Jazz Festival”

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tn mazzarinoLa musica è una sola ed è il principale veicolo per la diffusione della cultura”. Questa la frase che il maestro Giovanni Mazzarino ripete spesso parlando dell’evento culturale di cui si appresta a curare la direzione artistica: il “Messina Jazz Sea Festival, Workshops & Concerts 2013”, una rassegna concertistica che prevede workshop, seminari e conferenze, affidati a docenti di fama nazionale ed internazionale.

La Summerschool si svolgerà presso i locali di Villa Pace, messi a disposizione dall’Università degli Studi di Messina che insieme a Sud Dimensione Servizi ha promosso l’iniziativa. «Un progetto — sottolinea il maestro Mazzarino — prodotto senza “un soldo pubblico”, esclusivamente con la passione e l’entusiasmo di chi crede e vuole regalare alla città di Messina, un’occasione per imparare ad ascoltare  musica». A Giovanni Mazzarino non piace etichettare i generi musicali, è una divisione più estetica che preferisce lasciare ad altri e si lascia andare, come un fiume in piena, all’entusiasmo e all’emozione che lo accompagnano nella realizzazione di questo progetto. È felice di aver avuto l’opportunità di trasferire questo format,  già sperimentato altrove, anche a Messina, e di offrire la possibilità di colmare certe lacune esistenti nel panorama didattico.

Sottolinea che oltre ai 5 studenti dell’Università scelti per seguire i seminari, potranno partecipare anche 15 uditori e non pone paletti sulla possibilità di accesso. Infatti la capacità tecnico-musicale dei partecipanti giocherà un ruolo marginale, rispetto alla motivazione personale degli aspiranti uditori. L’input che si intende offrire è l’acculturazione:  potranno quindi iscriversi  anche coloro i quali non possiedono un livello tecnico elevato ma hanno un interesse forte. Si intende quindi accendere la passione per la musica jazz che, nonostante sia una musica popolare, stenta ad arrivare al grande pubblico a causa della ghettizzazione imposta dai palinsesti televisivi e radiofonici. Manifestazioni come il Messina Jazz Sea festival hanno proprio il compito di avvicinare gli utenti alla musica jazz, potendola così  scoprire e riscoprire.

Mazzarino non nasconde la sua gioia di essere tornato a Messina e di potere, grazie alla collaborazione di Umberto Vivaldi e Lello Manfredi, condividere questo progetto. Evidenzia infatti come la condivisione e “il fare, comunque fare”, siano gli unici strumenti che offrono  l’opportunità di rompere certe logiche. Gli chiedo come vede Messina, la sua città di origine,  quando ritorna. Il maestro mi racconta che sia un costume universale quello di lamentarsi del posto in cui si vive. Girando il mondo, ha sempre conosciuto persone che evidenziavano i limiti e i disagi delle proprie città. Uno sport che non condivide e rilancia. «Ognuno di noi invece che lagnarsi dovrebbe chiedersi : ed io cosa ho fatto per migliorare queste condizioni?». Si tratta di una domanda che ha posto anche a se stesso e alla quale sta riuscendo a  dare una risposta condividendo e partecipando in prima persona a  questo evento culturale. «La cultura — conclude il maestro — è l’unica arma, quella più pacifica per scalfire quell’individualismo che si è impadronito della nostra società». Occorre quindi rompere queste catene e radicare nelle persone la volontà di estirpare la rassegnazione. Una lezione che il popolo messinese sembra aver già imparato, come si evince dai risultati delle ultime elezioni a  sindaco. «Accorinti — auspica Mazzarino —  può essere l’uomo giusto per rompere  il sistema».

Marcella Fontana

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