Da Nettuno a Scilla e Cariddi, passando per Orione: alla scoperta dei miti di Messina

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Orione

Un evento dedicato alla scoperta dei miti di Messina non poteva che concludersi alla Fontana di Orione, la prima fontana di Messina. Costruita nel 1553, con i marmi di Carrara, da Giovanni Angelo Montorsoli, venne definita da Bernard Berenson, noto critico d’arte, la fontana più bella del ‘500 europeo. Danneggiata e poi ricostruita, sorgeva dove inizialmente si trovava la Chiesa di San Lorenzo, che adesso non esiste più. La struttura è piramidale, in basso 4 uomini nudi a rappresentare quattro fiumi: il Nilo con l’allegoria delle Piramidi, il Tevere con la Lupa, l’Ebro con le colonne d’Ercole e il Torrente fra Bordonaro e Camaro. La fontana, infatti, venne costruita proprio per “festeggiare” il primo acquedotto della città. Insieme ai tritoni e alle naiadi appare, in alto, più piccolo fra tutti gli elementi scultorei, Orione con il fedele cane Sirio.

Anche la figura di Orione è fortemente legata a Messina. Secondo la mitologia, infatti, dopo che Crono lanciò la sua falce, fu proprio Orione – esperto architetto oltre che noto cacciatore – a realizzare il porto. Il mito narra che Orione venne ucciso da uno scorpione messo nel suo letto da Diana, la dea della caccia perché respinta dal giovane. Orione infatti corteggiava le 7 pleiadi che per punizione vennero trasformate in stelle. La particolarità di questa fontana, oltre alla bellezza disarmante, sono le conchiglie tutte diverse tra loro.

Nel programma de Le Vie dei Tesori sono previste altre due passeggiate tematiche:

  • Sulle orme del sacro (domenica 22 settembre) –  percorso alla scoperta del vasto patrimonio religioso di Messina;
  • Antica via del Dromo (sabato 28 settembre) –  percorso tra i casali di Contesse e Pistunina, lungo l’antica via del Dromo che collegava Messina e Catania.

 

 

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