c'era una volta Messina: foto d'epoca del tram a faro

C’era una volta Messina: la storia del tram raccontata in 10 foto d’epoca

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Perché si passò dal tram ai soli autobus

I motivi del passaggio dal tram agli autobus (a Messina ma anche a livello nazionale) individuati dall’ingegnere Andrea Bonaccorso sono molteplici, alcuni affondano le radici diversi anni prima dell’effettiva dismissione della linea: «Alla fine degli anni ’30 già si sentiva aria di guerra e si tendeva ad acquisire materiale metallico per mandarlo alle industrie che lo utilizzavano per costruire armamenti – spiega. Uno degli esempi è stato la raccolta dei metalli per le strade, la rimozione delle cancellate. A fare le spese di questa politica è stato anche il tram perché chilometri di rotaie facevano gola».

Allora, però, si pensava principalmente di sostituire il tram con il filobus, la Fiat presentò un progetto in tal senso nel 1938 ma le autorità del tempo decisero di muoversi diversamente dismettendo alcune tratte da affidare al trasporto su gommato. La linea Provinciale-Ritiro venne convertita in una linea autobus.

Ma l’eliminazione graduale della linea tranviaria negli anni del secondo dopoguerra fu dovuta a ragioni diverse, spiega Bonaccorso, collegate alla necessità di stare al passo con la crescente diffusione dell’automobile. Un paio di esempi su tutti: «All’epoca la via Consolare Valeria era l’unica strada per arrivare a Catania, non c’erano autostrade. Ma la via Consolare Valeria era molto stretta, aveva le stesse identiche dimensioni che ha ora – spiega l’ingegnere. Con l’aumentare della motorizzazione e il crescente traffico lungo quell’arteria si è pensato di sopprimere il tram per Giampilieri e sostituirlo con un autobus per guadagnare spazio e ampliare la strada».

Ancora, «la linea urbana da Provinciale all’Annunziata è stata soppressa per motivi legati al recupero di spazi da adibire al parcheggio».

  (Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)

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