Ylenia, una vicina: “Quella notte mi chiese aiuto tre volte”

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“Quella notte suonò tre volte alla mia porta per chiedermi aiuto. Litigava con l’ex fidanzato e aveva paura. Io le risposi: sono vecchia e ho un marito malato, non so come aiutarti. Questo avvenne le prime due volte, alle 3 e alle 4 della notte tra sabato e domenica. Alle 5 un’altra scampanellata, infastidita le aprii la porta e vidi i segni di bruciature sulle sue gambe, a quel punto chiamai il 118”.

E’ la dichiarazione rilasciata agli investigatori della Squadra Mobile dalla dirimpettaia di Ylenia Bonavera, la  22enne data alle fiamme da uno “sconosciuto” all’alba di domenica scorsa. A questo, poi, si aggiunge la registrazione della telefonata al 118, delle 6 del mattino, in cui prima è Alessia a chiedere aiuto, poi interviene la stessa vicina:
senta qua c’è una ragazza, è litigata col fidanzato e l’ha bruciata, ora non so…è tutta bruciata trema tutta“.

C’è questo e tanto altro nella corposa documentazione raccolta in corso d’indagine dalla polizia e riportata sul proprio blog dal giornalista Michele Schinella. E questo, dunque, avvalorerebbe la ricostruzione degli eventi che incastrerebbero Alessio Mantineo, l’unico indiziato di una vicenda divenuta misteriosa.

Misteriosa perché la vittima dell’aggressione avrebbe dapprima accusato l’ex fidanzato di averla cosparsa di benzina, e poi, invece, ha negato che sia stato lui, sostenendo che si trattava di uno sconosciuto incappucciato.”Non è stato Alessio, non so chi sia stato”, e ha indicato come autore del gesto criminale “un uomo di 26/27 anni di cui non ho riconosciuto l’identità né il possibile movente, a cui ho aperto la porta di casa alle 5 di mattina”. Come fosse normale aprire la casa alle 5 di mattina ad uno sconosciuto incappucciato.

Ylenia, però, ha comunque raccontato di avere incontrato Alessio in precedenza all’Officina, un locale di Messina,e di essere stata accompagnata al mattino a casa dalle amiche con cui era uscita quella sera. Alla madre, invece, dal letto d’ospedale avrebbe ammesso di avere litigato fortemente con il giovane, che l’aveva raggiunta a casa, che questi era andato via sbattendo la porta, per tornare poco dopo con una tanica di benzina. Questa rivelazione sarebbe stata sentita anche dal medico che stava curandole le ustioni e dagli investigatori che si trovavano nella stanza accanto.

Tutto questo e tanto altro ancora, tipo un rapporto burrascoso durato tre anni, tre anni in cui lei spesso mostrava lividi perché – diceva – lui la bastonava, supporta la tesi degli investigatori, secondo i quali sarebbe Alessio “lo sconosciuto” che all’alba di domenica ha suonato alla porta dell’appartamento delle Case Gialle di Santo Bordonaro.

 

 

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