Strage su barcone, condannati due scafisti

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I giudici della Corte d’Assise hanno condannato due scafisti libici nel processo per la morte di 14 migranti trovati su un barcone soccorso da una nave irlandese. Le salme, insieme a circa 500 migranti, arrivarono al porto di Messina il 29 luglio 2015. Infilitti 15 anni ad Alaa Jumo’ Taleb e 18 anni a Ezzedine Ouled Wafi.

La Corte ha riqualificato l’accusa di omicidio in morte come conseguenza di altro delitto. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna all’ergastolo per entrambi, che dovevano rispondere anche di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Oltre a 450 migranti, sulla nave giunta al molo Marconi, anche le salme di 14 migranti recuperate da un barcone soccorso al largo delle coste libiche.
Furono gli stessi migranti a raccontare agli investigatori i particolari del viaggio. Per salire su un barcone avrebbero pagato circa mille euro ciascuno. Durante la traversata sarebbero stati minacciati, lasciati senz’acqua e costretti a non muoversi dagli scafisti. Parte dei trasportati, come ha contestato l’accusa, furono rinchiusi nella stiva dell’imbarcazione senza la possibilita’ di uscire. I soccorritori trovarono dodici cadaveri nella stiva del barcone mentre altri due erano sul pontile.

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