Sequestrati beni per 4 milioni di euro a imprenditore messinese

Pubblicato il alle

2' min di lettura

La Guardia di Finanza di Milazzo ha eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale per oltre 4 milioni di euro nei confronti di un imprenditore proprietario di alcune operanti nell’hinterland milazzese. L.E., 50 anni messinese, risulta adesso indagato per reati tributari. Il provvedimento, richiesto dalla Procura di Messina, è scattato in seguito a una complessa indagine economico-finanziaria su alcune imprese collegate alle società di una holding, gruppo imprenditoriale già quotato in borsa ed ora sospeso, operante nella produzione e nella commercializzazione di imbarcazioni di lusso.

La complessa attività di polizia giudiziaria è stata sviluppata attraverso approfonditi accertamenti e verifiche sulle operazioni gestionali delle numerose società che, seppur formalmente intestate a persone diverse, operavano nello stesso settore e nel medesimo contesto territoriale, ma soprattutto facevano riferimento ad un unico centro decisionale, non avendo gli amministratori una reale indipendenza gestionale.

Sono stati sequestrate le quote societarie di quattro imprese, oltre a sei veicoli, cinque immobili, un opificio industriale e quattro terreni.

L’esame dei dati contabili e della voluminosa documentazione degli atti di gestione, l’ulteriore attività di indagine anche eseguita con mezzi tecnici e l’effettuazione di mirati sopralluoghi sui cantieri, hanno fatto emergere, in modo inconfutabile, le condotte perpetrate dall’imprenditore L.E. 50 anni, amministratore pro-tempore delle società interessate, il quale, attraverso artifici contabili, false fatturazioni aveva posto in essere simulate operazioni commerciali inerenti la compravendita di imbarcazioni da diporto con chiaro intento evasivo e con il fine di far accrescere in maniera fraudolenta il valore delle azioni quotate a suo tempo in borsa della predetta società holding.

Le risultanze delle strutturate attività investigative erano state comunicate alla Procura della Repubblica di Barcellona, che ha trasmesso una parte degli atti per competenza territoriale all’Autorità giudiziaria messinese.

Al termine delle indagini eseguite dai finanzieri mamertini, il sostituto procuratore della Repubblica di Messina, Francesco Massara, aveva avanzato al Tribunale di Messina la proposta di sequestro preventivo di oltre quattro milioni di euro finalizzata alla confisca per equivalente del prezzo o profitto dei reati, al fine di scongiurare il rischio che l’imputato si spogliasse delle sue proprietà mobiliari e immobiliari, al fine di sottrarsi alla successiva azione di riscossione dei tributi erariali ed all’irrogazione delle relative sanzioni da parte dell’Amministrazione finanziaria.

(1725)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.