Passeggiata antiracket tra i negozi del centro. Istituzioni e Associazioni dalla parte di chi denuncia

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L’iniziativa si chiama Cento Strade: questa mattina, in centro città, i vertici delle Forze dell’Ordine e delle associazioni antiracket hanno passeggiato, dopo essere partiti da piazza Cairoli percorrendo la via dei Mille chiusa per l’isola pedonale. Hanno incontrato i commercianti, hanno parlato, gli hanno detto che le istituzioni (polizia, carabinieri e finanza) sono con loro, e stanno dalla parte di chi denuncia. C’era il Prefetto commissario di governo dell’antiracket, Elisabetta Belgiorno, con il prefetto Stefano Trotta. Quest’ultimo, tra una stretta di mano e una domanda ai negozianti di via dei Mille, ha detto: «Certamente questa grave crisi economica non consente di affermare che il fenomeno del pizzo si stia riducendo, noi siamo con chi denuncia». Trotta, che non conosceva Messina prima di insediarsi a Palazzo del Governo, dichiara oggi di aver trovato una condizione sociale ed economica “molto pesante”. Tornando alla passeggiata della legalità organizzata dalla Fai (federazione antiracket e antiusura italiane) il presidente Tano Grasso ha evidenziato: «Per raccogliere i frutti bisogna seminare, ed è quello che stiamo facendo oggi tra i negozi. A Messina i risultati contro il racket sono stati positivi ma il fenomeno è forte, esiste, non dobbiamo farci ingannare». Il questore Carmelo Gugliotta ha abbracciato il commerciante Carmelo Mazzotta: quest’ultimo nel 1990 aveva denunciato i suoi “aguzzini” e ha vinto la sua “battaglia”. «Dopo la denuncia non c’è stata alcuna vendetta ― ha ricordato Gugliotta, ai tempi capo della squadra mobile di Messina ―. Il fenomeno del racket è meno ampio di alcuni anni fa, ma oggi c’è una criminalità organizzata che chiede meno ma che vuole sempre partecipare nelle attività produttive. Vuole inserire l’illecito nel lecito, anche e soprattutto oggi facendo pagare poco». Pippo Scandurra, al vertice della federazione antiracket, ha segnalato che l’iniziativa si è già svolta a Patti e che il 15 dicembre sarà la volta di Barcellona, uno dei territori più difficili in Sicilia. «Avere una denuncia a Barcellona ― ha risposto Scandurra ― è come averne cento in altre zone. Barcellona sta cominciando a rispondere». La Fai intende fare proseliti anche nel trapanese. Alla passeggiata hanno preso parte i rappresentanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, gli esponenti locali delle associazioni antiracket, come l’Asam, e gli studenti delle scuole Vannantò e Albino Luciani. Mariano Nicotra, presidente dell’Asam, che ha curato a Messina l’iniziativa con Clelia Fiore e Giuseppe Di Fiore, ha concluso così: «Queste manifestazioni servono per scuotere le coscienze e dare ai commercianti la garanzia che lo Stato c’è; con la crisi la criminalità è come un incendio spento, ma che può riaccendersi in qualsiasi momento. Non si deve pagare mai, non si deve pagare nulla, neppure poco, e denunciare».

@Acaffo

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