Operazione Flower: 10 arresti a Messina – VIDEO

Pubblicato il alle

6' min di lettura

Sono 10 gli arresti di questa mattina, nell’ambito dell’operazione Flower della Polizia di Stato di Messina, che ha permesso di sgominare una cellula delinquenziale che agiva in tutto il territorio, con estorsioni, rapine e sequestri di persona.

L’operazione di polizia giudiziaria in argomento è l’epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, sulla cellula delinquenziale che, nell’ambito della gestione dei servizi di sicurezza presso diversi locali di ritrovo in cui si concentra la movida della provincia messinese, era riuscita ad imporre – ai responsabili della sicurezza ed ai titolari di pubblici esercizi – la corresponsione di somme di denaro per l’assunzione di personale addetto alla vigilanza, tentando addirittura, in alcuni casi, di estromettere la concorrenza e gestire così, in totale autonomia, il redditizio settore dei presidi di sicurezza presso lidi, discoteche, locali notturni ed altro.

Ad alcuni componenti del gruppo criminale scoperto sono pure attribuite, tra i capi di imputazione provvisoria dell’ordinanza di custodia cautelare emessa, due cruente rapine commesse in armi e a volto travisato.

Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, sono state sviluppate attraverso la combinazione di una serrata attività tecnica di intercettazione di comunicazioni telefoniche ed ambientali, visione di immagini tratte da impianti di video sorveglianza, servizi tecnico-dinamici sul territorio ed analisi di tabulati di traffico telefonico.

Le risultanze d’indagine, rimesse all’Autorità Giudiziaria inquirente, hanno quindi consentito ai Pubblici Ministeri titolari del relativo procedimento, i quali condividevano il quadro indiziario raccolto dagli investigatori della IV Sezione della Squadra Mobile messinese, di richiedere ed ottenere, dal competente Giudice per le Indagini Preliminari, la misura cautelare del massimo rigore nei confronti di 7 persone e quella degli arresti domiciliari a carico dei rimanenti 3.

Il provvedimento restrittivo della libertà personale emesso, ha previsto la custodia cautelare in carcere per: Giovanni Lo Duca (classe ’70); Giovanni De Luca (classe ‘89); Kevin Schepis (classe) ‘99; Giuseppe Esposito (classe ’93); Vincenzo Gangemi (classe ‘74); Domenico Mazzitello (classe ‘93); Eliseo Fiumara (classe ’97).

A finire agli arresti domiciliari sono stati, invece: Andrea Fusco (classe ‘98); Placido Arena (classe ‘89); Antonino Rizzo (classe ‘82).

I risultati delle indagini

Lo Duca, De Luca, Schepis, Mazzitello e Gangemi sono chiamati a rispondere di concorso in estorsione, continuata ed aggravata dal metodo mafioso, perché, Lo Duca e De Luca, in qualità di mandanti, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, mediante violenza, consistita, da parte di Schepis, nel provocare aggressioni fisiche apparentemente immotivate ai danni clienti di locali notturni, hanno costretto i proprietari dei menzionati locali e gli addetti alla sicurezza ad assumere Gangemi e Mazzitello, pur non avendo i necessari requisiti, nonché a corrispondere del denaro per garantire la loro sicurezza e quella all’interno dei locali.

Le aggressioni fisiche erano, peraltro, particolarmente violente e, in alcune occasioni, provocavano ai malcapitati avventori dei locali, lesioni personali anche gravi con traumi e fratture.

Schepis, Esposito, Fiumara e De Luca sono chiamati a rispondere di concorso in rapina aggravata e sequestro di persona perché – i primi 3 quali autori materiali dell’azione delittuosa e De Luca quale persona che ha fornito supporto logistico, mettendo a disposizione la propria abitazione – al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, hanno fatto accesso in un supermercato del quartiere cittadino Maregrosso, con il volto coperto da passamontagna, con minaccia consistita nel brandire un fucile e una pistola, indirizzando le armi nei confronti dei presenti e tenendo costantemente sotto tiro una guardia giurata presa in ostaggio, si sono appropriati del denaro custodito all’interno della cassaforte del valore di circa 12-14mila euro.

Schepis ed Esposito, sono inoltre chiamati a rispondere di concorso in altra rapina aggravata in quanto, al fine di procurare a sé o ad altri in ingiusto profitto, entrando all’interno di una sala scommesse ubicata nella zona sud della città, con il volto coperto da passamontagna e con minaccia consistita nel brandire un fucile, si sono appropriati del denaro custodito all’interno dell’esercizio commerciale pari alla somma di 3mila euro.

A Schepis, Fusco e Arena viene poi contestato il concorso in lesioni personali aggravate dal metodo mafioso per aver provocato traumi e fratture ad alcuni avventori di locali notturni.

Schepis, Arena e Rizzo sono accusati di aver provocato lesioni personali aggravate dal metodo mafioso ai danni di un avventore di un lido.

L’operazione di arresto

Nella notte appena trascorsa, gli investigatori:

  • hanno rintracciato e catturato Vincenzo Gangemi, Domenico Mazzitello e Eliseo Fiumara, per poi condurli – dopo le formalità di rito – presso la Casa Circondariale di Messina-Gazzi per esservi trattenuti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria;
  • hanno rintracciato Andrea Fusco, Placido Arena e Antonino Rizzo, al fine di sottoporli agli arresti domiciliari.

In mattinata, invece, Giovanni Lo Duca, Kevin Schepis ed Giuseppe Esposito sono stati raggiunti in carcere, dove erano ristretti per altra causa, per la notifica del nuovo provvedimento cautelare che li riguarda.

Giovanni De Luca è attivamente ricercato.

FONTE: Questura di Messina

 

(3114)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.