Operazione “Battesimo”: mamma e papà vigilavano sulla rapina commessa dal figlio e dal “padrino”

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Non accompagnavano il loro figlio a scuola o dagli amici, ma a fare rapine. I Carabinieri della Compagnia di Messina Centro hanno chiuso il cerchio sul colpo messo a segno tre mesi fa ai danni di una gioielleria di Saponara Marittima. A finire in manette i coniugi Antonio Genovese e Annarita Cattareggia e il complice Arcangelo Seminara, residente ad Alessandria e con 28 anni di carcere alle spalle,  autore materiale della rapina effettuata insieme al figlio 16enne della coppia.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, nel tardo pomeriggio del 26 aprile,  Seminara, in compagnia del ragazzino, fece irruzione nel laboratorio orafo. L’uomo puntò la pistola verso i dipendenti per poi colpire il titolare del negozio con il calcio dell’arma, procurandogli una vasta ferita alla testa guarita dopo 20 giorni di prognosi. Nel frattempo il 16enne era impegnato a portare via quanta più merce possibile.  I due, prima di uscire staccarono e portarono via l’hard disk del sistema di videosorveglianza interna per poi fuggire a piedi con un bottino di circa 70mila euro.

A monitorare la situazione, i genitori del ragazzo, appostati dentro un bar vicino alla gioiellerie. Entrambi, in seguito all’arrivo delle forze dell’ordine, manifestarono compiacimento per il “battesimo” del proprio figlio a cui evidentemente volevano tramandare il “mestiere”. Antonio Genovese, pregiudicato, a detta dei Militari dell’Arma,  scelse, infatti,  di sacrificare il figlio, destinato a una pena minore in caso di non riuscita del piano, vista la minore età.

I Carabnieri, nei giorni successivi, monitorarono le telecamere della zona, ricostruendo con esattezza i movimenti dei responsabili della rapina. Nei filmati si nota un’auto grigia con a bordo padre, madre e figlio, accostarsi poco prima della gioielleria. Il ragazzino, quindi,  lasciò  la vettura e salì a bordo di una moto condotta da Arcangelo Seminara per andare ad effettuare il colpo.

Si è rivelata fondamentale per l’indagine, l’analisi incrociata condotta  sui  filmati dei sistemi di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali della zona, unita all’esame dei  tabulati telefonici degli indagati e alla comparazione delle impronte digitali lasciate dai malviventi sulla moto. Durante la perquisizione domiciliare  i Carabinieri hanno inoltre raccolto consistenti  elementi indiziari che, confermati dalle spontanee dichiarazioni degli arrestati, hanno consentito di individuare e sottoporre a fermo Seminara, complice e autore materiale della rapina.

Per quest’ultimo e il padre, Antonio Genovese,  si sono aperte le porte della casa circondariale di Messina Gazzi mentre la madre resterà agli arresti domiciliari per accudire gli altri due figli. Il 16enne, invece, verrà condotto all’istituto minorile di Acireale nella speranza che, lontano dai cattivi insegnamenti,  possa apprendere ben altre lezioni di vita.

Annarita Cattareggia
Annarita Cattareggia
SEMINATORE ARCANGELO CL. 1964
Arcangelo Seminara
Antonio Genovese
Antonio Genovese

(1216)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.