Messina. Tifosi violenti: in quattro finisco ai domiciliari, uno in carcere

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La Polizia di Stato di Messina ha dato esecuzione a 5 misure cautelari personali coercitive a carico di altrettanti ultras baresi identificati grazie alla tempestiva e minuziosa attività investigativa condotta dalla locale DIGOS coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Messina.

Sono protagonisti di due episodi di guerriglia urbana avvenuti nell’area degli imbarcaderi Caronte&Tourist.

Il 21 ottobre un piccolo gruppo di tifosi del Messina, appena sbarcato e proveniente da una trasferta a Torre del Greco, veniva aggredito dai tifosi baresi, in attesa di imbarcarsi alla volta di Villa San Giovanni, di rientro dalla competizione calcistica disputatasi a Marsala.

Brevi minuti di “guerriglia urbana”, sedati tempestivamente dai poliziotti presenti sul posto. In particolare le due tifoserie effettuavano reciproci lanci di fumogeni e bombe carta. Gli operatori di polizia evitavano che gli scontri degenerassero facendo risalire i tifosi del Bari sul pullman ed allontanando quelli messinesi dall’area interessata dal transito. Al termine degli scontri venivano accertati alcuni danneggiamenti ai tornelli d’ingresso della biglietteria della società Caronte&Tourist ma non si constatavano danni fisici a tifosi o ad ordinari utenti in transito nell’area degli imbarcaderi marittimi.

A conclusione della conseguente attività d’indagine condotta dalla DIGOS, con la collaborazione dell’omologo Ufficio di Bari, venivano denunciati, in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria n.10 ultras baresi.

Nel secondo episodio, risalente al 4 novembre 2018, sempre i tifosi del Bari di rientro da Acireale in attesa di imbarcarsi verso le sponde calabresi scendevano dai mezzi avvicinandosi con fare minaccioso alle auto degli utenti incolonnati in sosta, forse alla ricerca di antagonisti. All’intervento dei poliziotti reagivano violentemente lanciando corpi contundenti, fumogeni, artifici pirotecnici e bombe carta che causavano lesioni lievi a 3 agenti di polizia.

I tifosi venivano velocemente dispersi e fatti salire sulla nave della “Caronte&Tourist” direzione Villa San Giovanni.

Gli investigatori individuavano e segnalavano 7 ultras baresi alla competente Autorità Giudiziaria.

Oggi, a seguito dell’ordinanza del GIP del Tribunale di Messina richiesta dalla Procura della Repubblica,  sono stati posti agli arresti domiciliari per i reati sotto indicati:

CONESE Roberto, barese, trentatreenne (per gli episodi del  21.10.18  e del 04.11.18 ) dovrà rispondere di: artt. 340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p.(rissa), 635 c.p. (danneggiamento aggravato).

LADISI Cristiano, trentaseienne di Bari (episodio del 21.10.18) dovrà rispondere dei di: artt. 110 c.p.(concorso)  340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p. (rissa),  635 c.p. (danneggiamento aggravato),  e 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti).

SIBILLANI Nicola, barese, di 25 anni (episodio del  04.11.18) dovrà rispondere di: artt. 110 c.p. (concorso ), 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti).

SPIZZICO Vitangelo, trentacinquenne di Bari (episodio del 04.11.18) dovrà rispondere di :artt. 61 c.p. (aggrav.), 81 c.p. (aggrav.), 110 c.p. (concorso), 337 c.p. (Resistenza a un pubblico Ufficiale), 340c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità,) 582 c.p. (lesioni personali) 585 c.p.. 635 c.p. (danneggiamento aggravato) , art. 6 comma 6° l. 401/89 (per non aver ottemperato al provvedimento DASPO in atto).

Inoltre ATZORI Marco, ventiseienne, originario di Genova destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari  per gli episodi  del 21.10.18  e del 04.11.18  per i quali dovrà rispondere di: artt. 110 c.p. (concorso) 340 c.p. (interruzione di un servizio di pubblica utilità), 588 c.p. (rissa), 635 c.p. (danneggiamento aggravato), art. 6 bis c. 1° l. 401/89 (lancio e possesso di materiale pericolo ed oggetti contundenti), art. 6 comma 6° l. 401/89 (per non aver ottemperato al provvedimento DASPO in atto) è stato condotto in carcere poiché a seguito di perquisizione domiciliare gli operatori della Digos hanno rinvenuto nell’immobile e sottoposto a sequestro circa un chilogrammo di sostanza stupefacente del tipo hashish, un bilancino di precisione, una pistola giocattolo, tre proiettili di cui due del tipo munizionamento da guerra ed un tubo telescopico atto ad offendere.

Fonte: Questura di Messina

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