Le persistenti vergogne messinesi: una famiglia di 6 persone vive in 9 mq dopo la parziale caduta di un tetto

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mediumE poi vogliono fare il Ponte.

Un nucleo familiare di sei persone, un’abitazione di circa 40 mq e le piogge copiose di queste ultime settimane sono gli ingredienti, che mescolati insieme, hanno creato un caso. Il caso, sarebbe meglio dire, della famiglia Marchetta, che vive in piena emergenza abitativa. Sei persone in tutto, costrette a vivere in uno spazio angusto, perché l’alloggio in cui risiedono in affitto, già di modeste proporzioni, ha subito un ulteriore “restringimento”. Le piogge insistenti hanno infatti provocato il crollo di buona parte del tetto della camera da letto e compromesso l’abitabilità del bagno e dell’ingresso. A peggiorare ulteriormente la situazione si aggiungono le condizioni di salute del signor Giuseppe Marchetta, capofamiglia di 57 anni, riconosciuto invalido al 100% dall’Inps poiché affetto da leucemia, con importanti limitazioni deambulatorie. A denunciare la grave condizione in cui versa la famiglia è il Consigliere della III circoscrizione, Claudio Cardile, che segnala al Commissario Croce l’emergenza abitativa in via del Santo. Al momento l’intera famiglia è costretta a vivere nel soggiorno di 9 mq e dormire su materassi di fortuna, appoggiati per terra in precarie condizioni igienico-sanitarie. «Il signor Marchetta — evidenzia Cardile — ha chiarito di aver contattato anche la Polizia Municipale che dall’Immacolata a oggi non si è degnata neppure di andare a trovarli. Invece la Protezione Civile, allertata probabilmente dalla Polizia Municipale, telefonicamente ha prospettato alla famiglia la possibilità di stare in una stanza della scuola di Catarratti, con delle brandine e una stufa». Soluzione, quest’ultima, non sostenibile a causa della grave invalidità del signor Marchetta, impossibilitato a vivere in una struttura senza determinati requisiti igienico-sanitari e nella totale assenza di barriere architettoniche. «Gli unici che hanno mostrato interesse per la questione e hanno dato dei concreti aiuti sono stati i volontari della Croce Rossa — continua Cardile — che hanno portato viveri e coperte asciutte. Come se non bastasse a rendere ancora più critica la situazione vi è il fatto che la signora Zappalà lavora in una cooperativa sociale e non percepisce lo stipendio dal mese di luglio 2012 e dunque l’unico reddito è la pensione di invalidità civile di circa 260 € al mese. Alla luce di ciò — conclude l’ingegner Cardile — mi rivolgo al Commissario Croce, al fine di trovare una sistemazione idonea alla famiglia Marchetta, regalando per Natale la giusta dignità che spetterebbe a ogni cittadino di un paese civile».

E poi vogliono fare il Ponte….

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