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La Cassazione conferma la condanna per il marito che disse alla ex: ” Sei una nave scuola”

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sentenzaDue coniugi, messinesi, si lasciano. E’ il 2002. Sono ancora giovani entrambi, sulla quarantina.
Lei, a detta del marito, si dedica con passione a nuove relazioni amorose; lui si dedica a trovare sinonimi per insultarla, e così, per non dirle ” Puttana”, la definisce “Nave Scuola”, a indicare che l’ex moglie “svezza” giovani uomini ai segreti dell’amor carnale. Li “istruisce”. Lei non ci sta, e così scatta la denuncia, il processo penale, e l’uomo, 8 anni dopo la separazione, nel 2010, viene condannato dal Tribunale di Messina a 450 euro di multa. La sua difesa non si arrende, porta il caso in Cassazione, ma anche lì, 4 anni dopo, arriva la conferma di quel verdetto.
Secondo i giudici della quinta sezione penale della Suprema Corte – “i termini rivolti dall’imputato alla ex moglie si rivelano chiaramente offensivi secondo l’apprezzamento della generalità dei consociati”- cioè in base al comune sentire della maggior parte delle persone. Respinta, dunque, la tesi dell’imputato – che sostenne che definire la moglie ” Nave Scuola” avesse soltanto un “tenue” contenuto offensivo sul quale si poteva “chiudere un occhio”.

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