Il misterioso rapimento di Quattrocchi: condannati 3 dei carcerieri

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ruggeri-pohoataSi è concluso con tre condanne e due assoluzioni il processo scaturito dal rapimento di Leonardo Quattrocchi, il pensionato di Barcellona rapito il 13 ottobre 2009. Un rapimento avvolto nel mistero per le dinamiche con cui si è svolto. I giudici del Tribunale di Barcellona hanno inflitto una condanna a 18 anni per colui che è stato ritenuto la “mente” del crimine, l’imprenditore edile Nicola Ruggeri, di San Filippo del Mela; a 11 anni per la convivente di Ruggeri, la romena Alina Maria Neagu; a 7 anni per il romeno Ioan Pohoat, 25 anni, fratello di Alina Maria Neagu. Assolti,invece, Melin Pino, di Venetico, al tempo fidanzata di Pohoat, e Salvatore Urso, di Ragusa ma residente a Barcellona, impiegato all’Agenzia delle entrate della città del Longano, amico fraterno del rapito.
Leonardo Quattrocchi fu sequestrato il 13 ottobre del 2009. Si trovava all’interno di un bar di Barcellona, quando fu prelevato e caricato a bordo di un’auto. Ad agire sarebbero stai Ruggeri e Pohoat. Riuscì a fuggire- disse la vittima – dopo 17 giorni, trascorsi prima in una casa di Saponara, poi trasferito in una a Venetico Marina. Ad accudirlo nella sua prigionia – raccontò Quattrocchi ai carabinieri – due donne: Melin Pino ed un’altra, inizialmente indagata, ma la cui posizione fu poi archiviata.
L’impiegato dell’Agenzia delle entrate, Salvatore Urso, avrebbe avuto il compito di “tenere buona” la famiglia del rapito, per impedire che facesse  denuncia di scomparsa, rassicurando la moglie della vittima e chiedendo alla stessa stessi abiti e biancheria utili a Quattrocchi durante il sequestro.
Un sequestro anomalo, visto che, secondo il racconto del rapito, pochi giorni dopo, il 18 ottobre, dopo averlo pestato, Ruggeri e Pohoat lo costringono a recarsi con loro a Milano, nella filiale di un Istituto di Credito. Lì, i tre si informano sulla transazione di alcuni milioni di euro che dalla Svizzera dovevano transitare su un conto nella disponibilità del sequestrato. Apprendono, però, che la disponibilità della somma era prevista non prima di 4-5 giorni. Tornano in Sicilia- sempre a detta della vittima – e Quattrocchi viene ancora rinchiuso, in una casa di Venetico Marina. Riuscirà a fuggire per una distrazione del suo carceriere romeno- dirà ai carabinieri- il 31 ottobre 2009.
Le indagini degli investigatori dell’Arma, però, non accertarono l’esistenza della somma che dalla Svizzera doveva transitare sul conto di Quattrocchi. Cosa si nasconde dietro quello strano rapimento?

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