Giammoro. Salgono a 109 le vittime dell’Amianto della Sacelit

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sacelitE’ morto il 109esimo operaio della Sacelit, l’azienda di Giammoro che produceva amianto. A comunicarlo l’ex dipendente, Salvatore Nania, presidente del comitato ‘Ex esposti amianto e ambiente”, che è riuscito ad ottenere in passato risarcimenti dall’azienda per 16 milioni di euro. Dopo mesi di sofferenze, questa volta è morto Santo Andaloro, 80 anni, anche lui colpito da malattie che riguardano l’esposizione all’amianto. “Per molti anni nei terreni attigui all’azienda – spiega Nania – erano sotterrati centinaia sacchi di iuta con migliaia di tonnellate d’amianto e vasche di decantazione pieni di fanghiglia dove era presente eternit. Molto spesso i rifiuti dell’amianto venivano gettati in mare e riteniamo che inizialmente venissero anche scaricati nei torrenti vicini. Inoltre, ancora molto amianto è sotterrato all’interno della fabbrica e una bonifica definitiva non sarà facile effettuarla. Noi vigileremo sulle operazioni. Il problema generale – conclude Nania- è che nei confronti dell’amianto c’è stata molta approssimazione, sia prima, che non si conoscevano gli effetti devastanti, ma anche ora. Basta girare per le strade per vedere quanti tetti di amianto ancora ci sono sugli edifici. Speriamo che il governo nazionale e quello regionale affrontino seriamente il problema, affinché ai nostri figli e nipoti non accada quello che è accaduto a noi. E da una cultura di morte si passi così ad una cultura di vita. Io sono malato, ma la cosa che mi lascia più esterrefatto è vedere i miei colleghi morire uno dopo l’altro.”

 

Gianluca Rossellini

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