Gettonopoli. Adamo, Burrascano, David: i soli a rispondere al Gip

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Hanno parlato in tre: Piero Adamo, Paolo David e Angelo Burrascano. Tutti gli altri ( meno uno non ancora interrogato e, dunque, non si sa)  si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Chi si aspettava che, da parte di tutti e 12 i consiglieri comunali indagati e raggiunti da misura cautelare nell’inchiesta Gettonopoli, ci fosse voglia di chiarire i fatti e smontare le accuse di fronte al Gip, Maria Militello, è rimasto deluso. Tutti muti tranne 3, oggi durante l’interrogatorio di garanzia.

Muti sono stati: Pio Amadeo, Giovanna Crifò, Nicola Crisafi, Nicola Cucinotta, Carmela David, Benedetto Vaccarino, Santi Daniele Zuccarello. Faranno ricorso al Tribunale del Riesame per ottenere la revoca della misura cautelare. Si presenterà davanti al gip nel pomeriggio, l’ultimo cosigliere da sentire, Fabrizio Sottile.

Piero Adamo, assistito dagli avvocati Massimo Marchese e Francesco Rizzo, ha presentato una memoria difensiva. Adamo si è dichiarato innocente e ha respinto ogni accusa. Contesta di essersi mai allontanato da Palazzo Zanca subito dopo aver firmato, e ha sottolineato di non aver mai apposto alcuna firma in prima convocazione di seduta di commissione, laddove non ci fosse stato il numero legale necessario. Dunque- sostiene- nessun gettone di presenza immeritato per lui.
I suoi difensori hanno già chiesto la revoca della misura cautelare. Marchese e Rizzo ritengono che non esista il rischio di reiterare il reato visto che, a seguito delle richieste dei provvedimenti avanzati dalla procura ( lo scorso agosto) il Comune ha adottato più severi criteri di controllo delle presenze in aula commissione. Gli avvocati, se il gip dovesse rigettare la richiesta di revoca, si rivolgeranno al Tribunale del Riesame.

Paolo David, invece, che ha risposto al gip, ha puntato più sul prorpio ruolo all’interno del palazzo: capogruppo consiliare del Pd. David ha spiegato che, dato il ruolo, l’attività politica si svolge in aula a prescindere dal fatto che lui sia presente o no. “A volte non essere
presente in aula- ha dichiarato – fa cadere il numero legale e questo è anche un atto politico”. Anche il suo legale, Salvatore Versaci, ha chiesto la revoca della misura cautelare.

Anche il terzo consigliere che ha scelto di rispondere al Gip, Angelo Burrascano, ha respinto tutte le accuse.

Coloro, invece, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere- a detta della nutrita difesa che li assiste- avranno tempo di discolparsi. Intanto è ricorso al Tribunale della Libertà. Per tutti.

 

Patrizia Vita

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