Genovese “libero ma non troppo”. Favazzo: “Fatelo andare in Parlamento”

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Francantonio Genovese libero sì, tanto da partecipare, ieri mattina, alla udienza Corsi d’oro davanti i giudici della prima sezione penale, ma non fino in fondo: visto che gli hanno imposto l’obbligo di dimore a Messina.

Due giorni fa, con la revoca degli arresti domiciliari, i giudici hanno comunque disposto la misura cautelare di non poteeris muovere al di fuori dei confini cittadini. Una misura che il suo difensore, avvocato Nino Favazzo, commenta così:

“Nel valutare la opportunità o meno di impugnare innanzi il Tribunale del Riesame il provvedimento adottato dal Collegio giudicante, che si segnala per il suo particolare rigore e che risulta gravemente lesivo dei diritti, costituzionalmente garantiti, alla libertà personale e di circolazione del suo destinatario, ho già presentato istanza perché l’onorevole Genovese sia autorizzato a recarsi a Roma per il tempo necessario a consentirgli di partecipare, con continuità, ai lavori della Camera dei Deputati. Ritengo che le limitazioni che si è ritenuto di dover imporre all’onorevole Genovese, in quanto parlamentare in carica, non possano spingersi fino a negargli il diritto all’esercizio di quel mandato parlamentare che gli è stato conferito per investitura popolare, così, peraltro, incidendo sul corretto funzionamento del massimo Organo Legislativo dello Stato.”

Intanto il processo Corsi d’oro prosegue: prossima udienza il 5 dicembre. Potrebbe essere sentenza già a Marzo 2016.

( foto di Dino Sturiale)

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