Fumo di Londra. Smantellata rete di spaccio “via email”

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Si è conclusa stamane l’operazione “Fumo di Londra” con 16 ordinanze di applicazione di misura cautelare agli arresti domiciliari, obbligo di dimora, obbligo di firma e presentazione alla Polizia Giudiziaria emessa dal Gip del Tribunale su richiesta della Procura di Patti per i reati di spaccio continuato di ingenti quantità di sostanza stupefacente del tipo cannabis indica ed hashish.

Le misure cautelari personali sono scaturite a conclusione di un’articolata attività investigativa iniziata nei primi mesi del 2011, svolta dai Carabinieri di Capo d’Orlando e coordinata dal Sostituto Procuratore Rosanna Casabona.

L’indagine è stata supportata oltretutto da intercettazioni ambientali e telefoniche attraverso le quali sono state analizzate i comportamenti degli indagati.

Sono stati svelati i meccanismi del traffico dello stupefacente proveniente soprattutto dal palermitano e che raggiungeva le piazze di spaccio locali attraverso il tortoriciano Salvatore Conti Taguali, conosciuto come “u professuri” che forniva i referenti.

Questi ultimi, a loro volta, procedevano alla cessione ai clienti locali.

Dalle intercettazioni e dai pedinamenti è stato scoperto il giro dei rapporti criminosi tra gli spacciatori che alimentavano il mercato della droga a Capo D’Orlando, Torrenova, Gioiosa Marea, Brolo, Sant’Angelo di Brolo, San Fratello ed altre zone della fascia costiera, dove i clienti provenienti anche dai comuni dell’entroterra trovavano soddisfatte le richieste di cessione di droga.

Dal quadro investigativo è emerso che alcuni indagati, tra cui dei minori all’epoca dei fatti, rivestono il duplice ruolo di assuntore e spacciatore, sostentando ed alimentando l’attività di spaccio.

Oltre a Salvatore Conti Taguali, un altro personaggio di spicco nelle indagini è il quasi omonimo Salvatore Conti Taguale Salvatore, 38enne di Caprileone, ritenuto uno dei maggiori e dinamici spacciatori di sostanze stupefacenti dell’intero hinterland.

Dall’esito dell’indagine si evince che lo stesso impronta il suo agire alla massima circospezione e riservatezza ed è solito occultare lo stupefacente, destinato allo spaccio, in luoghi non direttamente riconducibili a lui, ovvero nei posti più disparati, in particolare nell’intercapedine dei muri di contenimento o all’interno di canalette per il drenaggio dell’acqua dal terreno.

Le procedure di cessione e vendita di droga seguono di solito il medesimo rituale: venditore ed acquirente concordano l’incontro in un dato luogo, quasi mai indicato, dove avverrà poi lo scambio. La cessione non avverrà mai nell’immediatezza ma, proprio per la scelta dei luoghi dove Conti Taguali occulta e deposita lo stupefacente, l’operazione avverrà dopo un po’ di tempo, quello strettamente necessario allo stesso per prelevare dal deposito la quantità di droga prefissata.

I luoghi di incontro avvengono generalmente in zone isolate oppure in luoghi affollati dove nel caso in cui dovessero sopraggiungere le Forze dell’Ordine, e parti potrebbero facilmente eludere i controlli.

Il linguaggio criptico utilizzato dagli indagati è peculiare, infatti gli stessi non fanno quasi mai cenno diretto alla droga.

Alcune ordinazioni di sostanza stupefacente avvengono a mezzo di posta elettronica all’indirizzo personale del Conti Taguale.

Anche in questo caso viene utilizzato un linguaggio non esplicito per indicare la quantità di stupefacente, come ad esempio “vespa 50” = 50 Euro, “la macchina ha 40.000 Km” = 40 Euro, “ho venduto l’hard disk a 50 Euro” e così via. In altre conversazioni gli indagati, per indicare lo stupefacente, parlano di “materiale”, “u quadrato”, “masterizzazione di due o tre CD”, in riferimento alle dosi di droga, così come “pellicole salvaschermo per telefono cellulare” o “venti giornaletti”.

Nelle trame investigative, oltre agli arrestati, compaiono anche altri indagati, i quali hanno ricevuto la misura cautelare dell’obbligo di dimora o dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Le misure restrittive agli arresti domiciliari sono state emesse nei confronti di:

Salvatore Conti Taguali di Tortorici (Me), 60enne, pregiudicato e Salvatore Conti Taguale, di Caprileone, 38enne pregiudicato.

Inoltre, sono state emesse 3 misure cautelari dell’obbligo di dimora e 11  dell’obbligo di presentazione alla P.G..Si tratta di B.B., 50 enne di San Fratello, N.B., 32 enne di Torrenova, N.C., 31 enne di S. Angelo di Brolo, che sono stati raggiunti dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora; G. C., 26 enne di Capo d’Orlando, E.C., 22 enne di Capo d’Orlando, P.B., 28 enne di Brolo, M. D., 23 enne di Capo d’Orlando, A.G., 27 enne di Capo d’Orlando, F.B., 28 enne di Capo d’Orlando, L.L., 23 enne di Capo d’Orlando, A.L., 33 enne di Capo d’Orlando, C.M., 27 enne di Capo d’Orlando, V.M., 29 enne di S. Angelo di Brolo, S.S., 40 enne di Capo d’Orlando, che sono stati invece raggiunti dalla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Guidiziaria

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