Ditta vince appalto ma rinuncia. Il Comune in crisi avrebbe pagato i lavori in ritardo

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dante alighieriLe condizioni disperate di cassa del Comune e i ritardi nei pagamenti producono anche questo: che una ditta, dopo aver vinto un appalto, rinunci. È successo per il rifacimento dell’ex Convitto Dante Alighieri. La gara era pari a 103.203,69 euro più quasi 3.000 euro per gli oneri di sicurezza. Il bando era stato vinto dalla ditta di Mariano Nicotra, che si è occupata nei mesi scorsi della ristrutturazione della Chiesa Santa Maria di Gesù, al rione Provinciale. Ben sapendo che l’amministrazione comunale pagherà le opere in ritardo, se non addirittura in fortissimo ritardo, Nicotra ha detto no all’assegnazione delle opere. Così sarà la seconda classifica nell’appalto, l’impresa di Vincenzo Bombaci, a ripristinare l’ex Convitto. I locali del Dante Alighieri saranno destinati a ospitare i nuovi uffici dell’Edilizia Privata, dell’urbanistica e del dipartimento risanamento, facendo risparmiare altri affitti a Palazzo Zanca. Con la Legge del 6 marzo 1980 n. 53 era stato previsto che “il Convitto Dante Alighieri” di Messina fosse estinto e il patrimonio mobiliare ed immobiliare assegnato in proprietà al Comune di Messina, subentrato in tutti i rapporti attivi e passivi del Convitto stesso. In un periodo di fortissima crisi, quando nel recente passato aggiudicarsi un appalto pubblico finiva sotto indagine per infiltrazioni e truffe, adesso ci sono imprese che rinunciano per la crisi di liquidità di Palazzo Zanca. Come dire meglio non lavorare, con tutte le spese anticipate del caso, che fare le opere e “vedere” i soldi chissà quando.

@Acaffo

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