Crocetta/Tutino. La Procura smentisce l’esistenza dell’intercettazione. L’Espresso ribadisce: “C’è”

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espressoAlla fine potrebbe uscirne vittima e vittorioso il nostro governatore.
La frase che, secondo il settimanale “L’espresso”, Matteo Tutino, primario ospedaliero amico e medico curante di Rosario Crocetta, avrebbe pronunciato nel corso di una conversazione telefonica con l’amico presidente della Regione ( intercettata), non risulta agli atti della procura di Palermo.
Un comunicato, diramato alle 17,16 di questo pomeriggio, firmato dal procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, testualmente recita:
“Con riferimento a notizie giornalistiche diffuse nella giornata di oggi, secondo le quali nel corso di una telefonata, intercettata tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il dottor Matteo Tutino, quest’ultimo avrebbe affermato che la dottoressa Lucia Borsellino, all’epoca assessore alla Sanità della Regione Siciliana: “Va fatta fuori. Come suo padre”, ritengo necessario precisare che agli atti di questo ufficio – e in particolare nell’ambito del procedimento n. 7399/2013/21 (nel quale è stata emessa ordinanza di arresti domiciliari nei confronti del Tutino) – non risulta trascritta alcuna telefonata tra il Tutino e il Crocetta del tenore sopra indicato. Analogamente, i carabinieri del Nas, che hanno condotto le indagini nel suindicato procedimento, hanno escluso che una conversazione del suddetto tenore, tra i predetti, sia contenuta tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti del Tutino”. Il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi.
Ecco, la questione sembrerebbe risolta: L’Espresso- sulla scorta delle dichiarazioni di un alto magistrato come Lo Voi – avrebbe preso una cantonata da centinaia di migliaia di euro ( il minimo del risarcimento che potrebbe chiedere un presidente della Regione costretto ad autosospendersi dalla carica) e quello stesso presidente – per circa 5 ore insultato, infamato, attaccato – da “silente complice” di un progetto di morte ( comunque mai attuato, va detto, visto che Lucia Borsellino se n’è andata in ottime condizioni di salute), potrebbe divenire vittima e non solo. Come ignorare, infatti, la scelta di autosospendersi in attesa che i fatti venissero chiariti ? Appare responsabile e dignitosa.
Intanto il settimanale ribadisce in una nota: “La conversazione intercettata tra Crocetta e il suo medico Tutino e’ negli atti segretati, risale al 2013 e fa parte dei fascicoli segretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull’ospedale Villa Sofia di Palermo”.
Dunque, si ha la smentita ufficiale della procura palermitana e la tenacia di non smentire di una testata autorevole.
Nel dubbio, Palermo non rimane ferma. Nel tardo pomeriggio si è svolto un presidio davanti a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana, per chiedere le dimissioni di Rosario Crocetta. “Crocetta e Tutino, piccoli uomini al cospetto di Borsellino”, si legge su uno striscione.
Patrizia Vita

 

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