Conclusa l’occupazione al Maurolico, prosegue negli altri istituti. Scema però l’entusiasmo

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scuola-occupataScuole che occupano e altre che interrompono l’occupazione. La protesta infiamma ma gli animi si stanno “spegnendo”. Delle migliaia di studenti, che nei primi giorni si erano dimostrati entusiasti nel manifestare le proprie posizioni in materia di tagli alla scuola e diritto allo studio, ne rimangono solo poche centinaia che intendono proseguire a oltranza. Al Maurolico l’occupazione si è conclusa, mentre allo Jaci è appena iniziata. Archimede, La Farina, Seguenza e Basile continuano ad attuarla. In realtà sembrerebbe che siano ormai in pochi i “reazionari” che intendono portarla avanti cercando di coinvolgere chi, ormai stufo e preoccupato per il rendimento, pensa già ai risvolti sull’attività didattica e la preparazione. Troppi giorni persi di scuola, infatti, potrebbero penalizzare chi invece non vuole rimanere indietro con le lezioni. Quella che doveva essere un modo responsabile per far sentire la propria voce, se perpetrata oltre un certo limite lecito, potrebbe trasformarsi in un’arma a doppio taglio che si rivolta contro gli stessi studenti. Sì, proprio loro, quelli che hanno ragione e la cui ragione è stata appoggiata da docenti e dirigenti scolastici, ma che perse le ragioni rischiano di trasformare un’esperienza di maturità in una sterile azione.  

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