Aveva il porto d’armi sequestrato, si da alle armi “fai da te”

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Si era dato alla produzione di armi e munizioni “fai da te” per continuare a coltivare la passione della caccia, nonostante gli fosse stato revocato il porto d’armi. Così i carabinieri hanno arrestato Claudio Pino, pregiudicato di 38 anni di Saponara. Nell’ottobre del 2014, l’uomo venne arrestato per maltrattamenti in famiglia in quanto sorpreso in flagranza di reato, con la condanna arrivata nel marzo del 2016.

Proprio per questo episodio, a Pino venne ritirato il porto d’armi. Ma durante una perquisizione domiciliare avvenuta all’alba dello scorso 20 ottobre, i carabinieri della stazione di Saponara hanno trovato un vero e proprio laboratorio per il confezionamento di munizioni per armi da caccia, proprio nel vano sottotetto dell’uomo.  Hanno trovato una canna calibro 12, per fucile semiautomatico,  priva di matricola e di qualsiasi altro segno identificativo indicante il catalogo e la sottoposizione a verifica presso il banco di prova.

Inoltre, sono state rinvenute oltre duecento cartucce caricate a palla e pallini per fucile, e un chilo e mezzo di polvere da sparo,  più di due chili di pallettoni in piombo per cartucce da caccia, sessantacinque palle in piombo per cartucce da caccia, otto bossoli per cartucce da caccia e decine di borre per il loro confezionamento, tutto illegalmente detenuto. Sul banco di lavoro erano posizionati un bilancino meccanico di precisione, un macchinario meccanico a pressione, una moletta elettrica da banco, una fresa elettrica a molla e altro materiale per la fabbricazione artigianale di munizioni.

Il G.I.P. di Messina dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto gli arresti domiciliari per Claudio Pino.

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