consigliere Santi Zuccarello

Zuccarello scopre le carte alla Messinambiente: “Troppe spese anomale”. Si va dagli straordinari al trasporto in discarica

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consigliere Santi ZuccarelloSi sente solo politicamente. Nessuno dei consiglieri del suo gruppo o della coalizione di centrosinistra lo sta seguendo. Ma Santi Zuccarello, esponente dei Progressisti Democratici, va avanti per la sua strada. Questa mattina ha presentato un report sulle presunte anomalie di spesa alla Messinambiente. Nei prossimi giorni – giura – ce ne saranno anche per l’Ato3 rifiuti. Si parte dal numero dei dipendenti: nel 1998 erano 335 quelli in casacca arancione, nel 2000 con il servizio di spazzamento entrano altre 118 unità, nel 2007 48 Lsu e tra il 2009 e il 2011 vengono assunti altri 103 operatori che hanno visto il loro contratto trasformato da determinato a indeterminato grazie al successo dei ricorsi. Messinambiente ha in questo momento una forza lavoro di 528 addetti: di questi 38 sono impiegati, 2 dirigenti, un quadro aziendale, 46 con limitazione al lavoro e 31 non idonei. “Il dato interessante – sostiene Zuccarello – è che allo spazzamento della zona sud sono destinati 56 operatori, 67 al Centro e 41 a Nord, si tratta di quel servizio che secondo il Piano finanziario dell’Ato3 approvato insieme alla Tares costa 12.141.858 euro e che viene dunque effettuato da 164 unità”.
Capitolo straordinari: sono 6805, nel 2013, le ore extra conteggiate, un lavoratore ha addirittura raggiunto 674 di surplus. Il costo totale degli straordinari nel 2013 è di 187.000 euro, nel 2008 la cifra era salita a 1.247.278,98 euro, nel 2009 535.720,15 euro, nel 2010 606.975,83 euro, nel 2011 766mila euro e nel 2012 116.652 euro.

Come all’Ato3 anche alla Messinambiente ci sono stati dipendenti che hanno effettuato salti di livello passando dal secondo al quinto o dal quarto all’ottavo: ne hanno beneficiato in 138.
Altro nodo è il trasporto in discarica che effettuava fino a poche settimane fa la ditta Seap. Inizialmente le spese venivano erogate a viaggio (950 euro cadauno) con un carico che variava dalle 13 alle 16 tonnellate e successivamente trasformate a carico (25 euro a tonnellata). “Da un’attenta analisi – prosegue Zuccarello – emerge che i mezzi della Messinambiente capaci di trasportare 25-30 tonnellate ne caricano 13-16 mentre quelli della Seap vanno su 26-30 tonnellate”. Le Rsu hanno fatto sapere con nota del 14 ottobre che gli autotreni di proprietà aziendale rimangono inutilizzati in autoparco tranne uno mentre ogni autoarticolato effettua giornalmente solo due corse verso la discarica di Motta Sant’Anastasia.

Anche nella manutenzione Zuccarello “apre gli occhi”. Nel 2013 la spesa è stata di 1.138.000 servendosi di 19 aziende quando la società avrebbe potuto in passato acquistare i mezzi necessari. La ditta Mediterranea oltre a effettuare la manutenzione pulisce e sanifica i cassonetti con un introito di 281mila euro che si poteva risparmiare utilizzando i dipendenti della società.
Secondo il report le vetture della Messinambiente riportano frequentemente il guasto al cronotachigrafo non consentendo di verificare il reale chilometraggio e la velocità di marcia.
Chiusura con i conti: Messinambiente si ritrova con 62 milioni di perdita e vanta dei crediti nei confronti dell’Ato3, non riconosciuti, pari a 27 milioni di euro. Zuccarello si dice pronto – se dovesse essere chiamato dalla procura – a fornire i dati alla magistratura.
Nella stanza dei progressisti democratici c’era anche il dirigente della Messinambiente Antonino Miloro che ha replicato così: “Il consigliere non deve elencare solo i costi ma spiegare anche il perché di ogni voce di spesa, facendo così è solo in malafede”. @Acaffo

 

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