cantieriservizio

Una “Class Action pubblica” per sbloccare i cantieri di servizio. La proposta di Gioveni

Pubblicato il alle

3' min di lettura

cantieriservizioSi è parlato tanto di cantieri di servizi. Il progetto accolto con entusiasmo al momento dell’annuncio ˗ perché avrebbe significato una piccola opportunità di lavoro per i più indigenti ˗ è però rimasto fermo al palo. Il consigliere Libero Gioveni, per sbloccare l’impasse, lancia la proposta di una “Class Action pubblica”, consentita dalla legge, contro le pubbliche amministrazioni.

«Un’azione legale collettiva contro la pubblica amministrazione ˗ precisa ˗ non per ottenere un risarcimento del danno, bensì, come nel caso del mancato avvio dei cantieri di servizio, il ripristino del corretto svolgimento della funzione svolta dalla pubblica amministrazione».

«Ormai da 1 anno e mezzo ˗ lamenta il consigliere Libero Gioveni ˗ non si sa ancora se per responsabilità dell’Amministrazione o per negligenze della Regione, circa 800 disoccupati messinesi aventi diritto, essendo utilmente collocati in graduatoria, attendono ancora invano di iniziare a svolgere 3 mesi di lavoro che consentirebbe loro di prendere una buona “boccata d’ossigeno” in un periodo di forte crisi economica e occupazionale, è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti».

«La “Class Action pubblica”, infatti  ˗ prosegue nel dettaglio ˗ può essere avviata nei confronti della Pubblica Amministrazione da un gruppo di utenti quando questi subiscano una “lesione diretta, concreta e attuale dei propri interessi”; la “lesione” deve consistere nel fatto che la Pubblica Amministrazione non abbia osservato uno o più termini, oppure non abbia adottato atti amministrativi che dovevano invece essere obbligatoriamente emanati entro e non oltre un certo termine».

«Insomma ˗ incalza Gioveni ˗ sembra ci siano tutti i presupposti per avviare questa “Class Action pubblica” per palesi inadempienze amministrative (non si è capito ancora da parte di chi, se del Comune o della Regione), presentando ricorso al Tar che, accertando le eventuali responsabilità dell’Ente, può ordinare allo stesso di adempiere a quanto contestato entro e non oltre un certo termine temporale, pena addirittura un suo possibile commissariamento. La prima sentenza a favore di una “Class Action pubblica”  ˗ ricorda il consigliere comunale ˗ è stata emessa, per esempio, dal Tar del Lazio (la 552 del 20 gennaio 2011), che ha condannato il Ministero dell’Istruzione a emanare, nel termine di 4 mesi, il piano generale di edilizia scolastica».

In questa direzione, Gioveni lancia un appello al neo eletto Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e al suo presidente, Vincenzo Ciraolo, «affinché possano valutare ˗ conclude ˗, accogliendo eventuali istanze da parte degli aventi diritto, la possibilità di avviare una “Class Action pubblica” a motivo della reiterata “lesione diretta, concreta e attuale” degli interessi dei disoccupati messinesi inseriti nelle graduatorie dei cantieri di servizio».

(160)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.