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Lettera di un padre al figlio disabile: «Scusa per chi si ricorda di noi solo nei giorni dell’ipocrisia»

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scuolaDi una genuinità assoluta, ma non scontata, come solo un grande amore può essere. In questo caso è quello di un padre per il figlio, sullo sfondo di una lotta quotidiana.

Uno sfogo, la denuncia di un genitore a seguito dei tagli all’assistenza per gli studenti disabili negli Istituti superiori cittadini. Dalle parole di questo uomo, che sviscera il proprio affetto,  traspare la difficoltà di uno scontro quotidiano con “i mulini a vento”. Chi scrive la lettera, però, è un padre che non getta la spugna e non si arrende. Un paladino per chi, come il proprio figlio, è affetto da disabilità e si trova di fronte a Istituzioni che non forniscono un supporto. A suscitare lo sconforto, che si traduce in rabbia nel cuore di questo papà, sono i recenti tagli al sostegno predisposti nelle scuole, a seguito dell’abolizione delle Province. 

Questo signore, genitore di un figlio autistico, ha assistito, come molti altri nelle sue condizioni, alla soppressione di un servizio indispensabile, che consente alle persone diversamente abili di integrarsi socialmente nel tessuto scolastico. L’assenza di figure professionali adeguate a prendersi cura dei ragazzi affetti da disabilità costringe spesso le famiglie a tenere a casa i propri figli. Per evitare che ciò accada, per offrire un futuro dignitoso al suo ragazzo, questo padre scrive e gli scrive, chiedendo scusa per un limite che chi dovrebbe garantire e tutelare i diritti delle persone affette da disabilità non ha provveduto, tempestivamente, a superare.

Ecco la lettera:

«Ciao,

chi ti scrive è tuo padre, mi sarebbe piaciuto comprare le pagine dei maggiori quotidiani italiani e pubblicare questa lettera ma purtroppo non mi è possibile per ovvie ragioni economiche, e allora mi limiterò a scriverti.

Sono passati pochi giorni dall’inizio della scuola e ancora ricordo con emozione la tua ansiosa attesa mentre mi chiedevi “ci saranno le mie compagne e i professori? Quale sarà la mia classe?”.

Per te che sei un ragazzo autistico ogni cambiamento d’abitudine è un trauma e allora cerchi nei miei occhi la certezza e il conforto che ti rassicurano, e ti ho risposto: “Stai tranquillo, tutto sarà a posto, e comunque anche se le cose possono cambiare ci saranno Lillo e Caterina che ti aiuteranno”.

Così la mattina del 16 Settembre mi accingevo ad accompagnarti a scuola, ma un’amara sorpresa ci aspettava.

I compagni, i professori, i bidelli, ti accolgono con entusiasmo, tu sei felice ma i tuoi occhi tradiscono un turbamento che solo io, tuo padre, riesco a cogliere.

Ti avvicini e balbettando mi chiedi: “Dove sono Lillo e Caterina?”. Io non riuscivo a risponderti e tu con  la solita ansia mi domandavi: “Per loro la scuola comincia dopo?”.

Ti distraevo ed entravi in classe.

No, figlio mio, non è così, gli assistenti per ragazzi disabili negli Istituti superiori di Messina non hanno preso servizio e pertanto:

Non ci sarà nessuno a trasportare i ragazzi con problemi di deambulazione da casa a scuola.

Nessuno che, con amorevole cura, aiuterà coloro che non possono svolgere autonomamente i propri bisogni fisiologici.

Nessuno che li aiuterà a cambiarsi per il progetto in piscina.

Nessuno…

Tu sei un figlio speciale ma spesso lo sei solo per me. Sì, purtroppo in questa società ci si ricorda di noi solo nelle settimane dell’ipocrisia (Natale, elezioni politiche, Giornata mondiale delle persone diversamente abili, ecc.), ma nel quotidiano, quando il dolore ti consuma l’anima, anche le Istituzioni ci lasciano soli.

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha pensato bene di diminuire le ore di sostegno per i ragazzi disabili e la provincia non rinnova il contratto per garantire l’assistenza ai ragazzi nelle scuole.

E oggi, mio malgrado, sono costretto a chiederti scusa!

Non tutto è al suo posto, come vorresti. Fin quando avrò vita, lotterò con tutte le mie forze per tutelare i diritti della persone diversamente abili, ed ho già presentato denuncia in Procura.

In una nazione che aderisce alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti per le persone con disabilità non ci si può scordare di voi.

Con amore per sempre tuo papà»

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