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Rischio idrogeologico. Messina, 1ª in Sicilia per la messa in sicurezza. E intanto soccombe all’acqua

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strade allagateNon si placano le piogge e i messinesi si ritrovano a  fare lo slalom — dove possibile — tra le pozzanghere che a macchia d’olio ricoprono le strade cittadine. Anche questa mattina Messina  deve fare i conti con allagamenti, rami spezzati dalle raffiche di vento e disagi vari alla circolazione. Il maltempo non dà tregua e la Polizia Municipale è al lavoro per risolvere le piccole e grandi difficoltà che affliggono il territorio. La storia si ripete, insomma. Alle prime piogge Messina si ritrova sotto una coperta d’acqua che riveste l’asfalto delle sue strade. Segnalazioni, lamentele sono all’ordine del giorno in un città che non riesce a risolvere il problema alla radice. Se, infatti, a Catania la Protezione Civile è stata sollecitata dal Comune e sta procedendo alla pulizia di canali, tombini e caditoie per prevenire eventuali emergenze, la città dello Stretto, invece — nonostante cittadini e consiglieri ne abbiano più volte fatto richiesta —, non mette in pratica un piano per liberare i tombini intasati dal materiale che impedisce il regolare deflusso delle acque. Anzi, qui da noi se il tombino diventa un “problema” e si presenta la possibilità di eventuali buche si procede stendendogli sopra uno strato d’asfalto. Fino a quando non ci sarà un regolare e reale piano di interventi, al minimo accenno di pioggia i messinesi saranno costretti a munirsi dell’equipaggiamento necessario per guadare i fiumi di città.

E mentre Messina soccombe all’acqua sul sito del Comune si legge che la nostra città «sarà apripista per la Regione Sicilia nel recepimento della direttiva alluvioni 2007/60 della Comunità Europea. L’assessore alla Protezione civile, Filippo Cucinotta, ha concordato ieri a Palermo all’assessorato Territorio e ambiente le modalità con cui, già da venerdì 19 settembre, partiranno dal Comune di Messina, primo in Sicilia, gli studi per la messa in sicurezza del territorio per il rischio idrogeologico. Gli studi culmineranno nella stesura del Piano di gestione del rischio alluvioni, uno strumento indispensabile e preferenziale per l’accesso ai fondi europei e regionali per la messa in sicurezza del territorio. Il Piano costituirà inoltre un caposaldo per la stesura del nuovo Piano regolatore e per l’aggiornamento del Piano di emergenza di Protezione civile del Comune.

“Stabilendo di partire, in questa nuova programmazione, proprio da Messina – dichiara l’assessore Cucinotta – la Regione Sicilia ha dimostrato sensibilità verso il nostro territorio particolarmente fragile, raccogliendo le richieste pressanti provenienti dal mio assessorato alla Protezione civile”.

Dalla missione palermitana Cucinotta ha appreso inoltre lo sblocco di un finanziamento sui fondi Pac atteso per la realizzazione di opere di messa in sicurezza del versante di Mili S. Pietro, per un totale di un milione 270 mila euro. Si tratta di un piccolo ma importante passo avanti per la tutela delle abitazioni del territorio. In assessorato si è anche discusso di erosione costiera. In attesa del completamento del progetto di messa in sicurezza del complesso Raciti di Galati Marina, l’assessore Cucinotta ha proposto di effettuare un ripascimento, sfruttando le sabbie del torrente Badiazza, attualmente oggetto di lavori. Le sabbie sarebbero sufficienti a tamponare il problema per il tempo necessario al soddisfacimento degli approfondimenti tecnici richiesti dall’assessorato regionale. Nei prossimi giorni verranno effettuate le verifiche di compatibilità del materiale di ripascimento e verrà formalizzata richiesta di autorizzazione alla Regione.

Inoltre, ieri, è stato collaudato dall’ingegnere Salvatore Bartolotta e aperto al transito il ponte di Galati Marina, opera fondamentale per il ripristino della viabilità e la messa in sicurezza di quell’area».

 

Giusy Gerace

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