Messina. Cumuli di rifiuti abbandonati nei mercati. De Luca: «Al via la revoca delle licenze»

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«Calci in culo per chi vuole continuare a fare il porco a spese dei cittadini». E’ furioso il sindaco Cateno De Luca che questa mattina riaccende l’attenzione sui mercati di Messina. Cumuli di rifiuti abbandonati sui marciapiedi e scarti della lavorazione di carne e di pesce gettati nei cassonetti, in barba alle regole dello smaltimento dei rifiuti speciali. Una situazione non più tollerabile che il primo cittadino intende risolvere con le maniere forti.

«Venerdì 7 giugno mattina il Dipartimento Servizi alle Imprese e Mercati ha consegnato a tutti i titolari dei box dei mercati cittadini la circolare dell’Assessore Musolino con la quale si concedeva ai mercatali il termine di 10 giorni per esibire all’ufficio il Contratto per lo smaltimento dei rifiuti speciali (scarti della lavorazione di carne e di pesce) che per legge non possono essere conferiti con i rifiuti ordinari ma devono essere smaltiti con un servizio a parte. La circolare si è resa necessaria perché si è accertato che quasi tutti gli operatori del mercato del Vascone abbandonavano questo tipo di rifiuti insieme a quelli ordinari, ammorbando l’aria e creando una seria situazione di pericolo per l’igiene cittadina. Ecco perché i cassonetti puzzano!». Ma la circolare, guardando le immagini di questa mattina che mostrano la situazione al mercato Viscone, non sembra aver ottenuto gli obiettivi sperati.

«All’indomani della consegna della circolare assessoriale, alcuni operatori del Vascone hanno pensato di gettare fuori dalla porta del Mercato, in mezzo alla strada, cassette di legno con dentro gli scarti di pesce e di carne già dalle 7:00 di stamattina». E così, davanti ad un’evidente noncuranza delle regole in materia di smaltimento dei rifiuti, Cateno De Luca annuncia provvedimenti immediati.

«Siccome non sono contento di come viene svolta la vigilanza, stasera affideremo la responsabilità della vigilanza al commissario Giovanni Giardina con il mandato di individuare i trasgressori ed avviare le procedure di revoca delle licenze con contestuale denunzia all’autorità giudiziaria».

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