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Reddito di cittadinanza. Cosa succede una volta presentata la richiesta

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L’ingranaggio del Reddito di cittadinanza (Rdc) è partito, le prime domande saranno presentate in queste ore ai Caf, online e negli uffici postali di tutta Italia, dove è previsto il “pienone” almeno per i prossimi 15 giorni. Ma, adesso, cosa succede?

Una volta che la richiesta approda alle Poste o ai Caf, questa deve passare il vaglio dell’INPS, che verifica i requisiti del richiedente e stabilisce chi ha diritto ad accedere al Reddito di cittadinanza e chi no. Le procedure hanno una tempistica prefissata che dovrebbe consentire ai primi destinatari di ricevere il contributo già in tempi brevi.

Ma vediamo, nel dettaglio, quali saranno i prossimi passi e cosa dovranno fare i cittadini – italiani, europei e stranieri – che intendano ricevere il Reddito di cittadinanza ed essere inseriti, poi, nel mondo del lavoro.

La verifica dell’INPS

Una volta consegnate – a mano od online – le domande di accesso al Reddito di cittadinanza saranno inoltrate all’INPS in un arco di tempo di massimo 10 giorni lavorativi. Nei 5 giorni successivi alla ricezione delle istanze, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale verificherà i requisiti dei richiedenti sulla base delle informazioni già presenti all’interno dei propri archivi e di quelli delle amministrazioni collegate.

In caso di esito positivo di questa procedura verrà predisposta una Carta Reddito di cittadinanza, una carta di pagamento elettronica simile a una normale PostePay, sulla quale verranno versate le mensilità. Il richiedente sarà contattato al recapito lasciato e gli sarà comunicato quando e in quale ufficio postale ritirare la propria Carta.

La Carta reddito di cittadinanza può essere usata per acquistare beni e servizi di base e per prelevare denaro contante – ma non, per esempio, per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità – entro un limite mensile che varia in base al numero di componenti del nucleo familiare.

La quota mensile versata sulla Carta deve essere fruita per intero entro il mese successivo a quello di erogazione. L’importo non speso o non prelevato viene sottratto nella mensilità successiva, nei limiti del 20% del beneficio erogato.

Il Reddito di cittadinanza è erogato per 18 mesi, dopodiché se ne può richiedere il rinnovo.

Patto per il lavoro e Patto per l’inclusione sociale

La misura varata dal Governo nazionale non nasce solo come forma di assistenzialismo e l’erogazione del contributo denominato Reddito di cittadinanza è finalizzata all’inserimento – o al reinserimento – di colui che ne usufruisce nel mondo del lavoro. Per questo motivo, i beneficiari devono rispettare alcune “condizionaniltà”: dare la propria immediata disponibilità al lavoro e aderire a un percorso personalizzato di inclusione che serva a trovare un impiego e che può prevedere, per esempio, lo svolgimento di attività di servizio alla comunità per la riqualificazione professionale o il completamento degli studi.

Entro 30 giorni dal riconoscimento del Reddito di cittadinanza, quindi, il beneficiario verrà convocato:

  • dai Centri per l’Impiego per stipulare il Patto per il lavoro, se nel nucleo familiare almeno uno dei componenti soggetti alle “condizionalità” previste dalla misura è senza lavoro da non più di 2 anni, ha meno di 26 anni, è destinatario di un ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria o lo è stato fino a non più di un anno prima, ha sottoscritto negli ultimi due anni un Patto di servizio in corso di validità presso i CPI;
  • dai servizi dei Comuni competenti per il contrasto alla povertà, per stipulare il Patto per l’inclusione sociale, in tutti gli altri casi.

Patto per il lavoro

Nel momento in cui il Centro per l’Impiego di riferimento convocherà il beneficiario del Reddito di cittadinanza, questo dovrà stilare un bilancio delle proprie competenze insieme a uno degli operatori. Tra gli impegni sottoscritti aderendo al Patto per il lavoro vi è quello di accettare almeno una delle tre offerte di impiego ricevute.

Le tre offerte devono essere “congrue” sulla base di tre principi:

  • coerenza tra l’offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate;
  • distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico;
  • durata dello stato di disoccupazione.

Il beneficiario del Reddito di cittadinanza riceverà, quindi, un totale di tre offerte:

  • nei primi 12 mesi di fruizione del beneficio è considerata congrua un’offerta entro 100 chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario, o comunque raggiungibile in 100 minuti con i mezzi di trasporto pubblici, se si tratta di prima offerta, entro 250 chilometri di distanza se si tratta di seconda offerta, ovunque collocata sul territorio italiano se si tratta di terza offerta;
  • decorsi i 12 mesi di fruizione del beneficio è considerata congrua un’offerta entro 250 chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario nel caso si tratti di prima o seconda offerta, ovvero ovunque collocata nel territorio italiano se si tratta di terza offerta;
  • in caso di rinnovo del beneficio (quindi dopo i primi 18 mesi) è considerata congrua un’offerta ovunque sia collocata nel territorio italiano anche nel caso si tratti di prima offerta.

Se si rifiutano tutte e tre le offerte, il beneficio non viene più erogato e si è “fuori” dal percorso avviato tramite Rdc e Patto per il lavoro.

Patto per l’inclusione sociale

Nel caso in cui il bisogno della famiglia in esame sia complesso intervengono i servizi dei Comuni competenti per il contrasto alla povertà che, dopo aver valutato la situazione attraverso un’analisi approfondita e multidimensionale che tenga conto delle necessità e dei punti di forza dei soggetti, tracciano un percorso di attivazione sociale e lavorativa coinvolgendo anche altri enti territoriali. La famiglia sottoscriverà, in questo caso, il Patto per l’inclusione sociale.

Maggiori informazioni sono reperibili sul sito creato appositamente dal Ministero del Lavoro e dele Politiche Sociali.

I requisiti per ottenere la Pensione di cittadinanza sono analoghi, ma non includono percorsi di inserimento nel mondo del lavoro.

Link utili

  • Il sito preparato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
  • I moduli da compilare per richiedere la Pensione di cittadinanza:
    • Domanda di Reddito di cittadinanza / Pensione di cittadinanza (.pdf);
    • Modello RdC/PdC Ridotto – Comunicazione ad integrazione della domanda di reddito e pensione di Cittadinanza – attività di lavoro e redditi non interamente rilevati in ISEE;
    • Modello RdC/PdC Esteso – Comunicazione dei beneficiari di reddito e pensione di cittadinanza – attività di lavoro e altre variazioni;
  • Il documento esplicativo diramato dal Ministero;
  • Il sito per richiedere l’Identità Digitale (Spid);

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