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Ponte sullo Stretto. Consumatori Associati: «Lo Stato non deve pagare penali a Eurolink»

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consumatoriassociati«Lo Stato non deve pagare nessuna penale ad Eurolink per la mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto». A sostenerlo è l’avvocato Ernesto Fiorillo, Presidente nazionale di Consumatori Associati nel giorno della manifestazione delle associazioni ambientaliste a Messina che chiedono di non pagare la penale e destinare questi soldi al dissesto idrogeologico.  Fiorillo in una lettera a Beppe Grillo, Pierluigi Bersani, Silvio Berlusconi e al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha spiegato: «È solo Eurolink la parte inadempiente e quindi la nostra associazione di consumatori offre allo Stato Italiano l’assistenza legale gratuitaper chiedere al General contractor il risarcimento dei danni per inadempimento, pari a 600 milioni di euro. Si deve poi avviare anche l’azione di responsabilità contro gli amministratori della Società Stretto di Messina che è costata ai contribuenti proprio 600 milioni di euro». «Tra l’altro – prosegue Fiorillo – il costo per la realizzazione del Ponte sullo Stretto è arrivato a  8,5 milioni di euro, più del doppio di quello con cui il General Contractor Eurolink, capeggiato da Impregilo, ha vinto la gara (3,9 miliardi rispetto ai 4,4 miliardi di Euro posti a base di gara). Parliamo del 40% in più rispetto al valore di partenza se si considera l’importo lordo di 6,1 miliardi di Euro, ripetutamente indicato dai progettisti.  Il Ponte poi non si sarebbe mai ripagato con il traffico stimato visto che le previsioni degli stessi progettisti prevedevano che un incremento di costo del progetto nell’ordine del 15% avrebbe determinato un Valore Attuale Netto negativo. Si può immaginare il risultato con un incremento del 39% rispetto all’importo lordo. D’altra parte le stesse previsioni valutano, a regime, un utilizzo che si aggirerebbe attorno all’11% della capacità complessiva (11,6 milioni di auto l’anno, a fronte, appunto, di una capacità complessiva teorica dell’opera di 105 milioni di auto l’anno nelle due direzioni), configurando uno spreco di risorse. La mega opera inoltre non era realizzabile dal punto di vista tecnico: si trattava di costruire un ponte sospeso ad unica campata di 3,3 Km di lunghezza, sorretto da torri di circa 400 metri di altezza, in una delle aree a più elevato rischio sismico nel Mediterraneo. Il progetto andava ad impattare su un’area ampiamente vincolata per gli straordinari valori paesaggistici. Tra l’altro l’opera ricadeva interamente nell’area di due Zone di Protezione Speciale e interferiva in entrambe le regioni con 11 SIC – Siti di Interesse comunitario». «Il  progetto infine – conclude Fiorillo – presenta ancora gravi carenze tecniche rilevate già dalla Commissione Valutazione Impatto Ambientale che, avanzando 223 richieste di integrazione, ha evidenziato come gli studi relativi ad alcuni interventi non abbiano un livello di approfondimento tale da essere parte di un progetto definitivo. Oltre a ciò, tra le tante irregolarità, Eurolink è responsabile per avere pubblicato illegittimamente l’elenco delle Ditte da espropriare causando gravissimi danni ai proprietari degli immobili; l’elenco è stato eliminato dal sito web solo a fronte della nostra denuncia al Garante della privacy».

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