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Ospedale Piemonte. Borsellino non risponde. Minasi sospetta: “Al Neurolesi i nostri padiglioni?”

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assemblea piemonteSi è svolta questa mattina l’Assemblea cittadina davanti all’Ospedale Piemonte per dire ancora una volta “No” alla chiusura e chiedere un incontro all’Assessore alla Salute, Lucia Borsellino, per conoscere, finalmente, le reali intenzioni sul destino del nosocomio del centro cittadino.
L’ennesima protesta è stata organizzata dal Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” e vi hanno aderito i sindacati Uil, Orsa e Fials Medici oltre all’area Civati del Pd.
“Stamani la gente si è presentata ancora più esasperata, perché con la chiusura del Piemonte si rischia la pelle. E i politici, che fanno finta di interessarsene, invece se ne infischiano”. Queste le dichiarazioni del presidente del Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte”, Marcello Minasi, che ha aggiunto: “L’Assessore Borsellino almeno avrebbe dovuto rispondere alla lettera che il Sindaco le ha inviato, oppure a quella del Prefetto Gabrielli, Capo della Protezione Civile Nazionale, che si è preoccupato del Piemonte in quanto punto di riferimento in caso di calamità naturali. Ma la Borsellino non ha risposto: è una vergogna! Eppure qua c’è in gioco la salute e la vita stessa dei cittadini.
Alla domanda di chi notava l’assenza di altre sigle sindacali e dell’altro comitato sorto a favore del Piemonte, Minasi ha risposto: “In Italia è così: probabilmente ci saranno state delle promesse di nomine di primariati e porcherie del genere. E poi c’è nello sfondo l’ombra del Centro Neurolesi: per carità, uno dei migliori centri di eccellenza del Meridione che, però, è il probabile destinatario dei padiglioni aggiustati dell’Ospedale Piemonte, trovandoli già belli e confezionati per utilizzarli. Questa, probabilmente, è la ragione per cui la maggior parte dei messinesi e – mi dispiace dirlo – con il Sindaco in testa, si è ritirata, continuando a sostenere che la struttura non chiude, senza rendersi conto che comunque chiude l’Ospedale con il suo Pronto Soccorso e i reparti ad esso annessi”.

A fornire i dati ci ha pensato Silvano Arbuse, ginecologo: “Sono 32mila gli interventi annui del Pronto Soccorso Generale del Piemonte e 10mila di Ginecologia e Neonatologia: come potrà eventualmente il solo Policlinico fronteggiare questa richiesta?”.

La lunga mattinata è iniziata ancor prima dell’orario fissato alle 10. Sin dalle 9,40, infatti, in centinaia hanno bloccato il Viale Europa, in prossimità del Piemonte. Immediatamente i disagi sin son risentiti anche in autostrada, con una fila in direzione Messina, che si è estesa fino ad oltre Villafranca. Alle 11 i manifestanti hanno responsabilmente liberato l’importante arteria stradale, dopo che gli esponenti del Comitato hanno annunciato di recarsi all’incontro con il Prefetto.
Giunta la delegazione al Palazzo del Governo, questa è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto, Maria Adele Maio. Qui sono state spiegate le ragioni delle rimostranze di cittadini e lavoratori del Piemonte. In particolare, è stato riferito che era rimasto il presidio davanti all’ingresso principale dell’ospedale, in attesa di una convocazione da parte dell’Assessore Borsellino. La Prefettura si è, così, attivata a stabilire un contatto con l’Assessorato, inviando una nota in cui è stata richiesta una risposta rapida.
I manifestanti hanno lasciato il presidio, sperando che stavolta venga fissato il sospirato incontro con l’Assessore Borsellino, ma già rendendo nota l’intenzione di voler tornare a protestare se a breve non giungeranno notizie da Palermo.

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