Grazia D'Angelo del Movimento 5 Stelle

Nuovo Palagiustizia. Il M5S: «Polemica sterile, la decisione è già presa»

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«Polemica sterile. La decisione è già stata presa». Si inserisce così, a gamba tesa, nel dibattito in corso sulla realizzazione del nuovo Palagiustizia di Messina la senatrice del Movimento 5 Stelle Grazia D’Angelo che contesta la presa di posizione del sindaco Cateno De Luca.

«A differenza di quanto sostenuto nei giorni scorsi dal sindaco Cateno De Luca, la politica ha già deciso da tempo – ha incalzato la senatrice pentastellata. Il Palagiustizia satellite dovrà sorgere nell’area dell’ex Ospedale Militare del viale Europa, come stabilito dal protocollo di intesa siglato dal Comune di Messina, dall’Agenzia del Demanio e da due Ministeri».

Ma non solo. La parlamentare ha sottolineato come la discussione sarebbe, secondo lei, da considerarsi già chiusa perché il progetto per il nuovo tribunale è già stato approvato e calendarizzato e, anzi, occorrerebbe cercare di accorciare i tempi: «Ho già avviato da settimane delle interlocuzioni con tutte le parti in causa per accelerare l’iter dell’opera – ha chiarito Grazia D’Angelo – che rappresenta la soluzione più idonea per convogliare in un’unica struttura i vari spazi per i quali adesso vengono spesi circa 1,1 milioni di euro di fitti passivi, oltre ad essere in linea con le politiche del Movimento 5 Stelle di riuso delle aree dismesse o sottoutilizzate della città, in un’ottica di limitazione del consumo del suolo e di recupero dei beni demaniali esistenti».

Per quel che riguarda, nello specifico, l’ipotesi messa sul tavolo dal sindaco di Messina Cateno De Luca di realizzare ex novo il nuovo Palagiustizia in via La Farina, al posto del parcheggio denominato colloquialmente “Il fosso”, il Movimento appare piuttosto critico: «Il progetto presenta numerose criticità e la sua fattibilità è fortemente dubbia – ha spiegato la senatrice pentastellata – senza considerare i costi stimati (pari a 40 milioni di euro, più del doppio rispetto ai 17 milioni di euro già disponibili) e l’impatto che un edificio di nove piani e 13.000 metri quadri di superficie complessiva avrebbe in una zona centrale e nevralgica della città».

«Stupisce – ha proseguito – che De Luca citi fra i motivi ostativi al progetto dell’ex Caserma Scagliosi il fatto che sia il Demanio e non il Comune a occuparsi della progettazione: non è ben chiaro il perché ciò dovrebbe rappresentare un impedimento alla realizzazione di un’opera, già finanziata con fondi ministeriali, che la città attende da 35 anni».

Insomma, per il Movimento 5 Stelle la discussione può considerarsi conclusa e, anzi, è giunto il momento di procedere: «La priorità mia e del M5S – ha concluso la senatrice D’Angelo – sarà adesso quella di interloquire con tutti i soggetti politici e amministrativi coinvolti per superare eventuali impasse burocratiche, velocizzare l’iter e far rispettare il cronoprogramma».

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