Niente «alibi»: De Luca non accetta il NO di Accorinti e rilancia l’invito

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«Non le consento di sfuggire a questo confronto» con queste (e tante altre) parole il sindaco di Messina Cateno De Luca rifiuta il “NO” di Accorinti al confronto del 16 novembre e rilancia il suo invito lanciando non poche stilettate al suo predecessore che definisce come un «sepolcro imbiancato».

Dopo qualche giorno di silenzio, Renato Accorinti ha rifiutato il confronto pubblico fissato dal Primo Cittadino per il prossimo novembre spiegando di non voler partecipare a un dibattito che, secondo lui, si trasformerebbe immediatamente in un’arena. Stamattina la replica del Sindaco di Messina, che ha rilanciato l’invito accusando il suo predecessore di usare l’«alibi della forma» – il suo modo di essere che ha definito da «bulletto» – per rifiutare il confronto.

Ecco la risposta “recapitata” tramite l’usuale video condiviso su Facebook di Cateno De Luca a Renato Accorinti.

«Assolto per non aver commesso il fatto – esordisce De Luca –, lo pensavo fino a qualche anno fa. Però non è così, professore Accorinti. “Assolto per non aver commesso il fatto” è un libro molto interessante che io consiglio, scritto dagli ex consiglieri comunali Gino Sturniolo e Nina Lo Presti, che si sono dimessi a maggio 2016 perché è stato tradito il programma elettorale della Giunta Accorinti, quello con cui avrebbe dovuto rivoluzionare Messina. Grande esempio di coerenza».

«Mi dispiace – prosegue –, professore Accorinti, che lei abbia rifiutato il mio invito, ma io lo rinnovo, lo aspetto il 16 novembre alle 11.00 nel Salone delle Bandiere. perché mi ha rattristato che lei abbia utilizzato il mio comportamento da bulletto, che ogni tanto sicuramente è esagerato, l’ho ammesso. È il mio carattere, lo stress, il lavoro anche notturno che svolgo per la città. Io con la fascia tricolore ci dormo, neanche la notte riesco a riposare, perché il senso di responsabilità lo sento sulla mia pelle secondo per secondo».

«Le dico sommessamente che speravo che dopo le elezioni finisse la fase di guerriglia. È vero, io in campagna elettorale ho esagerato, ma esagero spesso nelle campagne elettorali, fa parte della campagna elettorale. Però poi tendo a riappacificare i rapporti perché le campagne elettorali hanno dinamiche particolari che poi devono cessare. Lei si è permesso di citare nel suo video anche il professore Dino Bramanti con il quale ci siamo chiariti, ci siamo reciprocamente compresi e abbiamo iniziato un percorso di collaborazione istituzionale che è alla luce del sole, come con tutti i consiglieri comunali».

E dopo questa premessa, una risposta a quanto affermato da Renato Accorinti nel suo video di risposta all’invito del Sindaco, Cateno De Luca affila i coltelli e attacca pur con toni apparentemente pacati, il suo predecessore e tutta la Giunta: «Non comprendo – prosegue – l’alibi che lei ha utilizzato per non venire a questo confronto. Le dico anche senza spirito di polemica. Mi appare sempre di più come i cosiddetti sepolcri imbiancati, ovvero personaggi che cercano di mantenere una certa forma, un certo atteggiamento, ma poi si rivelano dei grandi ipocriti».

«Io – sottolinea – sono stato attaccato da voi sin dalle prime settimane del mio insediamento. Siete voi che avete messo alla berlina il Sindaco di Messina, siete voi che nonostante i vostri torti avete messo in discussione la nostra politica amministrativa. Quando uno viene sconfitto democraticamente da una comunità che ha amministrato dovrebbe tacere in buon ordine. Io gli atti, che ritengo delle porcherie, li ho citati nella relazione di inizio mandato, li ho scritti in più documenti e cristallizzati. Lì c’è scritto tutto».

«È doveroso da parte vostra venire per confrontarvi – incalza De Luca –, perché siete voi che avete continuato le ostilità. Non potete utilizzare l’alibi della forma che io magari uso per comunicare per scappare da questo confronto. Anche perché non avete fatto nulla per la città, siete stati cinque anni a galleggiare. Avete sfruttato la poltrona per tentare anche di favorire qualche lobby e qualche amico, e ne parleremo tranquillamente, non avete chiuso nessun accordo con i creditori del Comune di Messina, anzi stavate facendo pure la transazione co lo studio De Cola e questo è vergognoso. Tutte le altre transazioni non le avete neanche trattate. Noi ne abbiamo fatte 500 in un anno, il consiglio comunale ha deliberato 480 riconoscimenti dei debiti fuori bilancio».

«Stiamo non solo salvando la città, ma abbiamo fatto anche tutti quegli interventi strutturali che dovevate fare voi. Io non la assolvo, professore Accorinti. Nella vita pur non essendo esperti si studia, lei svolgeva il ruolo di sindaco e doveva studiare. Se, come si è capito fin dai primi anni del suo insediamento, non era all’altezza, lei si doveva dimettere. Per me, ribadisco, il riferimento è e rimane Nina Lo presti e Gino Sturniolo che si sono dimessi per coerenza».

«Le rinnovo l’invito e non le consento di sfuggire a questo confronto – conclude De Luca – perché siete voi che mi avete querelato, siete voi che avete aizzato cittadini contro di noi e avete usato sempre quell’atteggiamento di persone ipocrite che io cristianamente definisco sepolcri imbiancati. La aspetto professore Accorinti, perché è doveroso chiarire una volta per tutte certe questioni. Un caro abbraccio».

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