Il Messinese fuori sede: le cose da fare quando si torna per le vacanze di Natale

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Il Natale in città dei fuori sede è un racconto diverso rispetto a coloro che vivono Messina nella quotidianità. Nei giorni scorsi abbiamo raccontato le difficoltà di chi sceglie di rientrare a casa per le feste e le strategie per poter affrontare economicamente la trasferta.

Ma una volta arrivati a destinazione, quali sono le attività irrinunciabili che si concentrano nei pochi giorni di festa?

Lo abbiamo chiesto nuovamente a loro, a chi per lavoro o motivi familiari ha lasciato Messina ma continua a rientrare appena possibile. Le parole chiave sono semplici e ricorrenti: amici&famiglia, cibo, sole e panorami dello Stretto.

Una buona granita con panna batte tutto e si posiziona quasi sempre tra le prime richieste del fuori sede appena rientrato in città, ovviamente circondata dalle altre prelibatezze tipiche dello street food messinese.

Il mare dello Stretto è una delle immagini più gradite dai messinesi, che sia da Cristo Re, dalla panoramica o dal Pilone, chi manca da un pò dalla città cerca subito la vista dello Stretto incorniciata dalle due sponde.

E poi passeggiate in città con gli amici, approfittando del clima mite, e tanto bisogno di rincontrare i propri coetanei e recuperare quella dimensione cittadina e anche un pò casalinga, persa tra i vari spostamenti.

Una fotografia fatta di passioni costanti nel tempo che raccontano il legame sentimentale con un territorio con cui si resta solidali pur dopo anni di lontananza ed a prescindere da affetti familiari. Sembra però ferma nel tempo, immutabile negli anni e nei racconti di chi è partito da 20 anni o da 5.

  • Giulia, da Roma

Solitamente, la prima che mi viene in mente appena arrivo è fotografare la città dal traghetto, mentre ci avviciniamo. Questa volta però, ho fatto le foto al traghetto stesso perché la nuova nave della Caronte -Eolo – mi ha favorevolmente colpita.

Poi ovviamente si passa al cibo: il desiderio di arancino arriva già sul traghetto ma so che appena arrivo potrò contare su una tavola calda ogni 10 metri, e questo mi è di grande conforto. Focaccia, pidoni e poi granite.

Bagno di famiglia e amici.

Bagno a mare (d’estate) ma anche solo guardarlo d’inverno è una meraviglia.

Passeggiata in centro, per negozi e uffici: in una mattina è possibile sbrigare molte pratiche, cosa impossibile a Roma.

  • Salvo, da Roma

Per prima cosa gli amici, appena arrivato chiedo “chi c’è stasera?”. Poi realizzo finalmente il sogno di un piatto di braciole, a lungo desiderato.
Una passeggiata in centro e la commozione ammirando lo Stretto visto dalla panoramica, non ha prezzo.
Ammiro anche la perfezione dei cornetti “ncudduriati” a mano uno ad uno e dormo su una “lanna” di focaccia 200×170 cm.

  • Paolo, da Treviso

Dopo aver visto la mia famiglia e gli amici, non perdo mai l’occasione di fare una passeggiata dall’inizio del viale San Martino fino al Duomo, in questo modo inconsciamente rivivo gli anni più belli della mia giovinezza.

Poi le classiche attività, una colazione con granita ” mezza ca panna”, focaccia, partitella di biliardo con gli amici.

La città sembra sempre la stessa, immobile. A parte qualche palazzone in più, nessun cambiamento: anche le piastrelle sono le stesse. Quando torno a Messina ringiovanisco di 20 anni, come se  viaggiassi indietro nel tempo.

  • Alessandro, da Verona

Al primo posto sicuramente la granita, non importa che sia luglio o dicembre, non importa che ci siano 40 gradi o 15: Messina vuol dire granita! Poi un pomeriggio al Pilone, il panorama dello Stretto da lì, toglie davvero il fiato. È qualcosa che abbiamo solo noi e credo che andrebbe valorizzato meglio.
Poi naturalmente i pranzi infiniti in famiglia, dalla pausa pranzo super veloce si passa a 3-4 ore seduti attorno ad un tavolo. La cucina messinese del resto è così… va assaporata lentamente!

Tra le cose irrinunciabili da fare c’è anche rispondere all’interrogatorio dei parenti. “Che lavoro fai? Quando ti sposi? Lassù fa così freddo?”. I primi anni la vedevo come un’assoluta mancanza di rispetto per la mia privacy (forse lo è ancora) ma adesso trovo che sia un allegro siparietto da affrontare con ironia.

Ultimo, ma non per importanza, il giro sulla ruota panoramica. Sta diventando un appuntamento fisso del Natale e ammirare Messina dall’alto mi ricorda che, nonostante i tanti problemi, è una città davvero bellissima.

  • Nino, da Brescia

Per prima cosa granita caffè con panna e brioche, focaccia e arancini messinesi perché sono delle delizie tipiche. Poi ammiro il panorama da Cristo Re, da quel punto si vede tutta la città e la Madonnina che protegge il porto. Una passeggiata in riva al mare per rilassarmi e liberare la mente dai vari pensieri quotidiani.
E poi incontrare gli amici di sempre in Piazza, come da ragazzi, per cercare di fermare il tempo.

Anche assistere allo spettacolo unico offerto dal campanile del Duomo alle ore 12 è una delle tappe irrinunciabili.

  • Sergio, da Torino 

Per prima cosa una passeggiata a piedi in città, attraversando tutto il centro.

Poi una“menza ca’ panna” e il gelato, estate o inverno cambia poco. L’importante è abbondare e fare scorta prima del “rientro al Norde”, ma sopratutto: “lanne di focaccia” come se non ci fosse un domani, da solo o in compagnia focaccia e birra dello stretto!

Incontrare più gente possibile, anche solo per chiedersi: “come va?”, “ma dove sei?. E poi luoghi comuni e aggiornamenti vari su lavoro, famiglia e amici in comune.

Andare in giro su due ruote: abitando “al Norde” in inverno è proibitivo, ma grazie ai 20 gradi e più di Messina anche a Natale, approfitto per rubare lo scooter di famiglia e spostarmi con il sorriso stampato in volto.

Infine, tagliare i capelli dall’amico e coiffeur di fiducia.

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