Foto dei bus atm

Messina. I sindacati su ATM: “Servono studi seri, non blitz pittoreschi”

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Messina. “Per risolvere i problemi dell’ATM servono studi seri di settore, non blitz pittoreschi all’alba di un lunedì di agosto” questa, in sostanza, la risposta dei sindacati, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, all’azione intrapresa nelle scorse ore dal sindaco Cateno De Luca.

A seguito del blitz effettuato stanotte alla sede dell’ATM dal primo cittadino Cateno De Luca i sindacati hanno inviato una nota chiedendo un incontro al Consiglio d’Amministrazione della Partecipata: «Abbiamo il timore – hanno specificato – che la nuova direzione dell’Azienda si prepari a un drastico taglio al servizio pubblico».

«Non siamo certo per gli sprechi – hanno aggiunto – e in quest’ottica si può operare. Speriamo, però, non basandosi su blitz pittoreschi all’alba di un lunedì di agosto, ma attraverso studi seri di settore, come fece l’Università per la frequentazione del tram».

«Se da un lato, sottolineano i sindacati, i bus vuoti non servono a nessuno, dall’altro occorre garantire un servizio pubblico e sociale che non potrà mai essere a mercato e che, anche per legge, si basa solo sul 35% dei ricavi da biglietto; obiettivo raggiunto da pochissime aziende di Tpl – sottolineano le sigle sindacali. Con le risorse pubbliche bisogna comunque fornire servizi alle fasce più deboli e alle periferie più disagiate»

A preoccupare i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, Massimiliano Parisi, Lillo D’Amico e Michele Barresi, sono, oltre alle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’Azienda, il futuro occupazionale e i livelli salariali degli oltre 500 dipendenti, nonché quello dello stesso servizio pubblico cittadino: «Nelle ultime settimane – hanno evidenziato le tre segreterie – si è riscontrata una pericolosa flessione in termini di efficienza, puntualità e produzione, con una media di 15 corse bus soppresse giornalmente con punte di 25 linee giornaliere saltate e volumi di lavoro straordinario all’esercizio ai limiti della normativa».

A questo si aggiunge, per Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, l’incertezza derivante dal fatto che l’ATM sarebbe attualmente «priva di una Dirigenza generale e amministrativa, che non può essere guidata da funzionari supplenti sprovvisti dei titoli richiesti per il ruolo di direttore e delle esperienze necessarie a una guida dirigenziale e organizzativa quanto mai delicata».

Altre problematiche messe in evidenza dalle tre sigle sindacali e legate alla carenza di organico e a una sua possibile ulteriore riduzione riguardano: l’eccessivo utilizzo del lavoro straordinario, sul quale è stato richiesto alla Società un report dell’anno 2018;  il ridimensionamento del servizio gommato, con  ricadute sull’utenza alla riapertura della scuole e sui lavoratori stessi.

Sotto il mirino anche il parcheggio Torri Morandi, che risulterebbe penalizzato dalla riduzione delle navette offerte agli utenti. Tale disservizio avrebbe creato non poche tensioni tra la clientela e gli ausiliari del traffico in servizio nella zona. Di conseguenza, hanno dichiarato Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: «Chiediamo al CdA di accertare tale situazione e, se necessario, di sospendere da subito il servizio di Torri Morandi prima del weekend di ferragosto, al fine di evitare di fornire un servizio inefficiente al pubblico e ulteriori inutili rischi ai lavoratori».

«Lo scorso 30 luglio – hanno concluso i tre segretari – Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno interrotto per senso di disponibilità le procedure di sciopero, lasciandole tuttavia sospese. Alla luce delle recenti criticità sopraggiunte chiediamo un confronto urgente con il nuovo CdA, indispensabile, visto il momento di forte criticità che l’Azienda sta affrontando, per evitare possibili conflittualità tra le parti in un frangente in cui reputiamo, al contrario, necessaria la massima collaborazione».

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