murales raffigurante fatim jawara copre la scritta razzista di granatari a messina

Da Messina a Roma: i murales di Granatari contro il razzismo arrivano in TV

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Nati per coprire le scritte razziste e le svastiche che da mesi campeggiavano sulla salita Frantinaro, i due murales di Granatari hanno attirato l’attenzione di TV2000 e tra poche ore Paola Saluzzi racconterà la loro storia e quella delle quattro persone che, insieme, hanno voluto sovrapporre al messaggio d’odio comparso a Messina uno di segno totalmente opposto.

Ne avevamo parlato già qualche mese fa quando, all’improvviso, le scritte razziste che per mesi avevano occupato la salita che porta sulla Panoramica erano state “inghiottite” da una balena e dalla giocatrice della nazionale gambiana di calcio Fatim Jawara, scomparsa in mare tentando di raggiungere l’Europa alla ricerca di un futuro migliore.

Oggi i riflettori si sono accesi di nuovo sui due murales di Granatari e sul gesto di quelle quattro persone che hanno voluto dire “NO” a delle parole che le offendevano profondamente e che non volevano più vedere sulle mura della città. Alle 14.00 di oggi pomeriggio inizierà “L’ora solare”, il programma di TV2000 condotto da Paola Saluzzi, di cui per qualche minuto sarà protagonista anche Messina.

Com’è nato il doppio murales di Granatari

Il tutto è partito da Ileana Panama, giornalista messinese che, scontrandosi ogni giorno con quelle parole, ha deciso di combatterle e di lanciare un messaggio diverso: «Per me era inconcepibile da un punto di vista urbano e umano che ci fossero quelle scritte, con tanto di svastica – ci ha raccontato Ileana. Me le sono trovate davanti ogni giorno per mesi e a un certo punto ho deciso di fare qualcosa. Ho contattato un amico, Collettivo FX, che ha coinvolto NessunNettuno, e loro insieme hanno dato vita ai due murales che vediamo oggi. Ho chiesto aiuto a un amico e ne ho trovati tre. Tre perché anche Cristian, il ferramenta da cui sono andata per comprare il materiale per realizzare i murales, ha voluto dare il suo contributo fornendoci tutto a titolo gratuito».

Così nel giro di una mattinata la salita Frantinaro ha cambiato volto e voce. Grazie alla street art, oggi, percorrendo quella strada ciò che si sente non è più odio, ma qualcosa di profondamente diverso. I due murales raccontano due storie in un certo senso simili, chiedono a chi passa di farsi delle domande sul loro significato. Per comprenderle meglio abbiamo interpellato direttamente i due artisti.murales copre la scritta razzista di granatari a messina

Collettivo FX ha realizzato il murales dedicato a Fatim Jawara: «È una storia – ci ha raccontato – non solo tragica ma anche simbolica. Se un portiere della nazionale di calcio è costretto a fuggire perché non ha i soldi per mangiare abbiamo la dimensione della differenza tra la nostra condizione e loro. Tra l’altro, Fatima oggi non figura nella categoria dei “morti in mare” ma in quella dei “dispersi, spariti, scomparsi, mai ritrovati” che oggi ha raggiunto un numero impressionante».

NessunNettuno, invece, ha dato forma e vita alla balena: «Volevamo porre al posto di un simbolo negativo, la svastica, un simbolo positivo come la balena. La balena detiene la memoria dell’uomo e del mondo, rappresenta la speranza perché si immerge, scende negli abissi e poi risale. Lei e Fatim, inoltre, sono in un certo senso legate da un destino comune, quello della “migrazione”, del viaggio».

Il progetto per le scuole

Ma la storia dei due murales di Granatari non finisce qui. A gennaio partirà un nuovo progetto “La Memoria dipinta sui Muri” nato per le scuole, per sensibilizzare, educare e coinvolgere i giovani circa le problematiche connesse ai migranti e non solo.

«L’idea – ha spiegato Ileana Panama – è quella di coprire le scritte e nello stesso tempo raccontare una storia come tanti altri muri hanno fatto nella storia, controvertire l’idea che i muri possano solo dividere: non sono quegli stessi muri costruiti in passato per difendere confini, circoscrivere territori, combattere immigrazione o emarginare vite».

Il progetto partirà con un primo incontro che si terrà a gennaio, mese che ospita la giornata della memoria, a cui scuole e istituzioni possono ancora aderire. Chiunque sia interessato a ospitare il progetto può contattare Ileana Panama al seguente indirizzo e-mail: lamemoriadipintasuimuri@gmail.com.

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