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Messina. Il Milleproroghe mette a rischio i 40 milioni di euro per le periferie

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periferiaMessina. A meno di una settimana dall’approvazione del decreto Milleproroghe, il maxi emendamento finalizzato alla posticipazione dell’entrata in vigore di alcune norme, si fanno sempre più accesi i toni dell’opinione pubblica rispetto agli effetti della nuova legge.

Tra le varie norme bloccate dagli emendamenti del Milleproroghe, infatti, ci sono anche i fondi per il Bando per le Periferie, pari a 1,6 miliardi di euro, che sarebbero dovuti arrivare alle regioni per coprire le spese di nuove infrastrutture o per lavori pubblici nelle zone degradate delle città Metropolitane. La Sicilia è la più danneggiata, con cifre che superano i 200 milioni di euro, bloccati fino al 2020. A Messina sono ben 44 i progetti che dovevano essere finanziati dal Bando per le Periferie, pari a 40 milioni di euro.

A denunciare questo “furto” è stata l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che ha sospeso i rapporti istituzionali con il Governo e annunciato la mobilitazione per quello che definiscono un «furto con destrezza».

C’è, tuttavia, ancora una speranza, secondo il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci: «Auspico che nel passaggio alla Camera, questa scelta possa essere rivista, soprattutto nell’interesse degli ultimi».

Tra le norme bloccate dal maxi emendamento, però, c’è anche quella riguardante la messa in sicurezza delle scuole, che ha permesso, almeno temporaneamente, la riapertura degli istituti chiusi a seguito dell’ordinanza sindacale dello scorso 3 agosto voluta dal sindaco di Messina, Cateno De Luca.

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