“Messina Due” potrebbe rimanere al buio. L’appello del consigliere Interdonato

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Foto-Santi-Interdonato-255x300Messina Due rischia di  rimanere al buio. Il problema sussiste a causa della mancata acquisizione delle opere di urbanizzazione da parte del Comune. L’interruzione della fornitura elettrica — scrive in una nota il Consigliere della III Circoscrizione, Santi Interdonato — «troverebbe la propria giustificazione formale nel fatto che il Comune da anni pagherebbe indebitamente un servizio in un’area di cui non è titolare, quella corrispondente alla c.d. “Lottizzazione Montesanto”, comprendente il complesso residenziale Messina Due e le strade di pubblico transito Via Salita Contino e Via Salita Montesanto». Tutto questo perché non è mai stata realizzata la cessione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria da parte della ditta lottizzante, la Immobiliare Montesanto Srl. «Il passaggio di consegne — prosegue il Consigliere — non sarebbe mai avvenuto poiché non vi sarebbe corrispondenza tra il progetto di lottizzazione, a suo tempo approvato, e le opere realizzate da parte della Ditta, per cui non si sarebbe potuto agire nel rispetto della convenzione che regolava il rapporto tra le parti».  A causa della mancata risoluzione della vicenda a farne le spese sono stati i cittadini, «costretti a far fronte — scrive Santi Interdonato — a una notevole serie di disservizi e di spese non previste, sussistendo una situazione di equivocità rispetto alla titolarità delle aree “comuni” ricadenti nella lottizzazione e circa la competenza dei servizi resi». Il consigliere Interdonato rende noto che, nel corso degli anni, il Comune ha comunque utilizzato come cosa propria strade, spazi e vie d’accesso ricadenti nel territorio della lottizzazione: ha creato il capolinea dell’autobus n. 39, collocato i cassonetti per la raccolta rifiuti solidi urbani e per la raccolta differenziata in vari siti, ha installato dei dissuasori di sosta garantendo, a proprie spese, il servizio di illuminazione. Se Palazzo Zanca decidesse di “staccare la luce” — evidenzia il Consigliere —, tale azione sarebbe valida sotto il profilo della legittimità degli atti ma «costituirebbe un vero e proprio disastro sul piano sostanziale dei valori della buona amministrazione preordinata a garantire i servizi ai cittadini e la tutela dei diritti». Il numero dei residenti nella zona, che pagherebbero le conseguenze di questa decisione, si aggira intorno alle 1800 unità. Interdonato ha, dunque, contattato l’ingegnere Sebastiano D’Andrea, titolare della Immobiliare Montesanto Srl, al fine di rappresentargli la questione e chiedere la sua collaborazione per giungere a una soluzione del problema. L’ingegnere D’Andrea si è mostrato disponibile a collaborare. «Già attraverso questo primissimo approccio — prosegue il consigliere circoscrizionale — si è potuto comprendere come l’obiettivo del passaggio delle opere di urbanizzazione della lottizzazione in capo al Comune non possa prescindere dalla presentazione di una variante tecnica idonea che non includa alcun aumento di volumetria». «Pertanto — conclude Interdonato —, al fine di consentire la concreta individuazione di un percorso tecnico amministrativo idoneo, volto a studiare a fondo la situazione e condividere le modalità di intervento, si chiede al Dipartimento Urbanistica di voler procedere alla tempestiva attivazione di un tavolo tecnico tra tutti i soggetti a vario titolo interessati alla vicenda e al Comune di non procedere al taglio immediato del servizio, dal quale nascerebbe un’ulteriore problematica con evidenti aspetti di ordine pubblico».

(80)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.