Messina. De Luca VS dipendenti comunali: storia di una relazione complicata

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Il rapporto del sindaco di Messina Cateno De Luca con i dipendenti comunali non può certo definirsi roseo. Sin dalla campagna elettorale il primo cittadino aveva puntato il dito contro gli “inquilini” di Palazzo Zanca e, dopo appena qualche giorno dalla sua elezione, dato il via al progetto di riorganizzazione della macchina amministrativa, sono iniziati i richiami.

Il primo, in ordine temporale, è avvenuto in modo quasi informale, tramite un video messaggio che De Luca ha postato sulla sua seguitissima pagina Facebook. «Vi invito a pensare a lavorare, a non bivaccare nei corridoi e soprattutto presso la macchinetta del caffè» aveva dichiarato il sindaco, dopo essere venuto a conoscenza di un certo stato di agitazione tra i corridoi del Comune causato dalla richiesta di annullare le P.O. (Posizioni Organizzative) e le A.P. (Alte Professionalità). Da quel 18 Luglio i toni sono diventati, con il passare delle settimane, più duri.

Dopo circa una settimana, infatti, arrivarono i famosi “Vaffa” del sindaco a due dirigenti comunali che si sarebbero rimpallati a vicenda la responsabilità per il mancato pagamento della 14esima mensilità ai dipendenti dell’ATM.

Ma non è finita qui. In queste settimane, infatti, i toni sono diventati sempre più accesi. Basti pensare alla questione dei due attacchini che sembrava impossibile trovare. Anche in questo caso il primo appello ai dipendenti comunali è stato fatto tramite un video pubblicato sui social a metà luglio, durante il quale De Luca aveva annunciato di aver bloccato un affidamento esterno da circa 20 mila euro per l’affissione di manifesti, convinto di poter trovare del personale interno che ricoprisse questa mansione.

Dopo il silenzio tombale ricevuto come risposta, il 24 agosto il primo cittadino ha richiesto ai dirigenti una relazione sull’operato di ogni dipendente di categoria A – operatore (circa 200) e di categoria B – collaboratori (circa 300). In quella occasione De luca ha utilizzato per la prima volta anche la parola licenziamento.

«In giunta – aveva affermato De Luca – abbiamo avviato le procedure ricognitive che prevedono anche la dichiarazione di esubero (passaggio alle società partecipate o licenziamento collettivo) se non viene giustifica la presenza di parte di questo personale negli uffici comunali».

Dopo meno di una settimana, la questione attacchini ha avuto il suo lieto fine. Una determina del 27 agosto, infatti, ha sancito il trasferimento di due dipendenti in mobilità al Dipartimento Entrate Tributarie.

I dirigenti comunali sono tornati sotto la lente d’ingrandimento del sindaco anche per la questione reperibilità. «Spendiamo 140mila euro l’anno per ogni dirigente comunale» aveva reso noto Cateno De Luca a fine luglio, ma molti non si fanno trovare nel fine settimana. L’impossibilità di interloquire telefonicamente con la gran parte dei Dirigenti preposti agli attuali dipartimenti nei giorni di sabato e domenica e fuori dal normale orario di lavoro, secondo il sindaco avrebbe causato un rallentamento dell’azione amministrativa. Da qui l’invio ai Dirigenti dei dipartimenti e all’ormai ex Segretario Generale Antonio Le Donne di una messa in mora, contenente un invito alla maggiore reperibilità.

I richiami di De Luca hanno come un unico obiettivo, che lo stesso primo cittadino ha reso noto: avere «una macchina amministrativa efficiente ove tutti i dipendenti/colleghi sono innamorati del proprio lavoro ed io possa essere orgoglioso di tutti loro e paladino a loro difesa».

Un sogno che però, secondo De Luca, è ancora lontano dal diventare realtà. A testimoniarlo il suo discorso durante l’ultima seduta del consiglio Comunale in cui il sindaco è tornato a parlare dei dipendenti comunali. «Io non ho timore di dire che il livello di qualità e di professionalità del personale di Palazzo Zanca e delle Società Partecipate è scarso. Ci saranno da prendere tante decisioni, ben precise, perché in questo mento una parte del personale è zavorra, perché è al posto sbagliato e perché non ha la professionalità per stare lì, per formazione e per qualifica».

 

 

 

 

 

 

 

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  1. Cateno De Luca pensa di essere stato unto da Nostro Signore.
    Qualcuno l’ho avvisi che, per il ruolo che ricopre e che per riuscire a portare a termine gli obbiettivi , necessita un po’ di umiltà e meno boria e certamente la collaborazione dei dipendenti del comune, col disprezzo e con le minacce , non andrà lontano , resterà un piccolo amministratore di paese.

  2. Quello che pensa e dice il sindaco è ciò che pensa e dice ogni messinese quando si parla di impiegati comunali. Ogni messinese pensa che non fanno o non sanno fare nulla e che aspettano solo lo stipendio a fine mese. Fate un sondaggio e vedrete.

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