chiesa di santa maria della valle Badiazza - messina

Badiazza. Alessandro Russo chiede la restituzione della chiesa alla cittadinanza

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Si torna a parlare della chiesa di Santa Maria della Valle, comunemente conosciuta come Badiazza, che da più di un anno è chiusa al pubblico. Ad accendere i riflettori sulla questione è il Consigliere comunale, Alessandro Russo, che ha inviato un’interrogazione al Sindaco di Messina per sapere quali sono le sorti di questo edificio di grande importanza storico-architettonica.

Nell’interrogazione il Consigliere spiega dettagliatamente la storia del luogo culturale negli scorsi anni: «La chiesa che si trova a Scala Ritiro è inserita nel patrimonio artistico regionale, segnatamente dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali, che dovrebbe assicurarne la fruizione a quanti volessero visitare la struttura. Negli anni passati in ragione delle carenze di personale croniche a disposizione della locale Soprintendenza ai Beni Culturali, la struttura della Badiazza è stata visitabile solo saltuariamente.

Nell’anno 2008 l’Associazione “Il Centauro Onlus” si è impegnata con la Soprintendenza di Messina a porre in essere degli interventi di ripristino della struttura, a titolo totalmente gratuito e volontaristico, al fine di rivalutarla e renderla fruibile costantemente dai turisti e dagli abitanti del luogo. Erano state, inoltre, avviate delle attività culturali, che coinvolgevano regolarmente decine di messinesi, le parrocchie della zona, le scuole,  le associazioni culturali, e anche importanti istituzioni sociali e sanitarie».

L’attività dell’Associazione che ha avuto in concessione, negli anni passati, la struttura, hanno dato alla Badiazza un nuovo volto.

«Riconoscendo il valore delle attività di rilancio – spiega Russo – la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina riconosceva alla detta Associazione l’utilizzo gratuito della Badiazza. Ma lo scorso anno, dopo la richiesta di autorizzazione, da parte dell’Associazione, al programma di iniziative per il primo semestre 2018, la Soprintendenza  ha comunicato che l’edificio sarebbe stato “tra i primi interventi da realizzarsi nell’anno 2018 nell’ambito del Patto per la Sicilia” e che quindi il programma delle attività non avrebbe dovuto essere eseguito».

Tuttavia i lavori di ristrutturazione della Badiazza non sono mai iniziati e oggi, a distanza di un anno, il Consigliere Russo chiede spiegazioni: «Considerata l’indubbia importanza storica, artistica e culturale che la struttura riveste per la comunità messinese, ritenuto che il bene artistico , pur non essendo patrimonio del Comune di Messina debba essere urgentemente restituito alla piena fruizione della comunità locale e debba essere oggetto di interesse dell’azione politico – amministrativa del Comune nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà».

In particolare Russo chiede: «Se l’Amministrazione non ritenga opportuno e urgente avviare al più presto un tavolo tecnico di confronto con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina al fine di verificare l’effettivo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, che avrebbero dovuto essere avviati nei primi mesi del 2018 e che a oggi non sono stati neanche calendarizzati.

Se non ritenga opportuno e necessario attivarsi presso la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina al fine di poter avviare nuovamente virtuose sinergie con l’associazionismo di promozione culturale e di inclusione sociale  presente sul nostro territorio per la valorizzazione della struttura, sulla stregua di quanto realizzato nel corso degli anni con grande efficacia dall’Associazione “Il Centauro Onlus”, a costo irrisorio o nullo per le Amministrazioni concedenti e in pieno ossequio del principio di sussidiarietà nella gestione dei beni culturali e artistici.

Se non ritenga infine opportuno di attivarsi presso la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina al fine di procedere con la richiesta del ritiro della revoca unilaterale della convenzione per l’uso gratuito della struttura a danno dell’Associazione “Il Centauro Onlus”, compatibilmente con l’eventuale ed effettivo calendario dei lavori di ristrutturazione dell’edificio in questione».

 

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