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Lettera aperta del presidente della camera di Commercio, Carmelo Picciotto

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camera commercioRiceviamo e Pubblichiamo:

“Immaginare che gli eventi possano cambiare è un auspicio di tutti!
Immaginare che ciò possa avvenire nel breve significa chiedere legittimamente che ogni cosa torni al proprio posto.
Ma affinché ciò avvenga cosa bisogna fare?
È questo l’interrogativo che maggiormente ci inquieta: perché non riusciamo ad essere padroni del nostro futuro fondato sulla nostra forza associativa e sulle esperienze maturate in campo?
A ciò certamente potrebbe rispondere e ci auspichiamo che lo faccia spontaneamente l’Assessore alla Attività produttive che inspiegabilmente trascina un Commissariamento della Cciaa di Messina per fini che esulano dall’intendere comune.
Perché cavalcare insostenibili futili motivi che logorando la pazienza e la coscienze anche dei più miti portando le scriventi Associazioni ad una esasperazione imprenditoriale che non riesce a scegliere in autonomia il Governo del proprio tavolo di rappresentanza comune.
Prima ci furono i motivi burocratici, poi le notizie apprese dalla stampa, infine l’avvio illegittimo di “verifiche già verificate” su documenti che fondano le radici nella gestione dei rapporti tra Associati ed Associazione risalenti al 2010 – 2011.
Motivi più o meno sottodimensionati ed ingiustificati rispetto al risultato: tenere commissariata una Camera di Commercio che si allinea a tutti gli altri Enti Siciliani che non possono astrarsi o liberarsi dal potere Regionale di Governo.
Dica l’Assessore – se può dirlo – quale motivo ulteriore lega le sue mani dal liberare le nostre?
E lo faccia con l’analoga “autonoma” onestà intellettuale con cui gli scriventi sostengono con sconcerto l’inaccettabilità del protrarsi di un presidio ormai continuato di una figura che sia sul piano giuridico che sul piano amministrativo viene dimensionato e limitato a brevi e straordinari interventi gestionali e non come l’attuale Assessore sta dimostrando di elevare a rango inappropriato di amministratore “ordinario” anziché “straordinario”.
L’invito e la richiesta di rimozione della Gestione Straordinaria e di ricostituzione del Consiglio Camerale necessità ormai di risposte certe e tempestive e non può più essere oggetto di discrezionalità che per la propria natura non escl’udrebbero valutazioni di legittimità da parte degli organi giudiziari preposti alla materia.”

Carmelo Picciotto

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