Laboratorio teatrale in carcere: i detenuti messinesi diventano aspiranti attori

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Si è conclusa, dopo cinque mesi, la prima parte del laboratorio teatrale riservato ai detenuti di Alta Sicurezza della Casa Circondariale di Messina. Il laboratorio è stato organizzato dalla Compagnia del “Piccolo Teatro Blu” in collaborazione con Centro Prima Accoglienza Savio.

E’ il secondo anno che il Cepas porta il teatro in carcere e anche questa volta, da parte degli ospiti dell’Istituto di Pena c’è stata, si è registrata un’adesione compatta e convinta.

La recitazione è stata, per gli aspiranti attori, un momento formativo, educativo, culturale e di crescita in senso lato. Il far parte di una mini compagnia teatrale ha significato per i partecipanti al corso impegno, disciplina, cura di sé e riscatto personale.

Parallelamente a questo laboratorio si è concluso anche un altro “Progetto sulla Genitorialità” promosso dal Centro prima accoglienza Savio. L’obiettivo di questo progetto  è stato quello di cercare di rinsaldare i legami familiari puntando sull’importanza della funzione paterna messa in discussione dalla “assenza” dovuta alla reclusione.

Queste due iniziative, non prive di difficoltà, sono state seguite e incoraggiate dal presidente del Cepas, don Umberto Romeo e dal presidente del Tribunale di Sorveglianza, dott. Nicola Mazzamuto. Importante è stata l’attenzione del direttore dell’Istituto di pena dott. Calogero Tessitore e della dott. Antonella Machì, comandante della Polizia Penitenziaria.

Ai corsisti sono stati donati un attestato di partecipazione e un libro di racconti da consegnare ai figli.

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