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Università: pronta sospensione docenti arrestati. Si lavora per recupero “immagine”

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Il Senato accademico e il consiglio di amministrazione dell’Universita’ di Messina “adotteranno ogni opportuna iniziativa prevista dalla legge, inclusa la sospensione immediata dal servizio dei docenti oggetto dei provvedimenti cautelari e la costituzione di parte civile in un eventuale procedimento giudiziario”. Lo affermano i vertici dell’ateneo messinese dopo l’arresto dei due docenti indagati nell’ambito dell’operazione che ha svelato i retroscena di un concorso che, a detta dell’accusa, sarebbe stato pilotato.
“Verra’ altresi’ sospesa – aggiungono – la presa di servizio del vincitore del concorso oggetto di indagine per rivalutare, alla luce delle risultanze processuali, ogni profilo della vicenda”.
Sara’ chiesta agli uffici giudiziari la trasmissione di tutti gli atti “compatibili con le esigenze di segreto istruttorio”, per consentire all’ateneo di condurre “le proprie verifiche e adottare i provvedimenti piu’ opportuni in relazione alla gravita’ dei fatti”. Gli organi collegiali, inoltre, hanno conferito mandato al direttore generale di riferire in ordine alle procedure concorsuali pendenti nel medesimo settore scientifico-disciplinare di quello oggetto dell’inchiesta, “al fine di adottare le iniziative piu’ opportune”, confermano agli “studenti e alla comunita’ tutta che i fatti oggetto di indagine non possono che essere considerati che casi isolati. Il nuovo governo dell’ateneo, nel confermare sostegno e fiducia nell’azione della magistratura, e’ piu’ che mai determinato ad impedire che si verifichino episodi di illegalita’, a garantire la qualita’ della ricerca e della formazione e a tutelare una rinnovata immagine di trasparenza e competenza”. In questo senso, viene spiegato, sono stati varati, “in anticipo rispetto alle scadenze di legge”, provvedimenti quali il Piano triennale di prevenzione della corruzione ed il protocollo di legalita’ “Carlo Alberto Dalla Chiesa”. Mentre si e’ gia’ proceduto a “modificare radicalmente, rispetto al passato, i criteri di formazione delle commissioni giudicatrici nonche’ i criteri per l’assegnazione dei posti di ricercatore e degli assegni di ricerca”.

 

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