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Incendio raffineria. Corrao del M5s: “Piano di risanamento utopia”. Maimone dell’Adasc e Marano dei Verdi annunciano azioni legali

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Incendio raffineria1“In questo momento le energie si devono concentrare sulla gestione dell’emergenza ma eserciterò tutte le prerogative parlamentari in mio possesso per mettere la Commissione Europea nelle condizioni di chiarire se l’incidente è il frutto di un mancato rispetto delle normative europee in materia di sicurezza degli impianti industriali e dunque se vi possa essere stata qualche violazione, anche in fase di controllo da parte delle autorità competenti”: a dichiararlo è il parlamentare europeo Ignazio Corrao, capo delegazione del Movimento 5 Stelle, in merito al vasto incendio divampato nella notte ne serbatoio 513 della Raffineria di Milazzo.

“Quello che sta accadendo a Milazzo – continua il parlamentare europeo – rientra purtroppo tra gli eventi possibili quando si hanno determinati impianti. Per certi versi bisogna tirare un sospiro di sollievo perchè, nonostante il combustibile presente e l’estrema vicinanza al centro abitato, sembra non vi siano al momento feriti tra i lavoratori e il rischio di esplosione sia contenuto. Bisognerà inoltre accertare il danno ambientale e sanitario che deriverà da questo grave accadimento. Da diverso tempo, unitamente ad altri deputati nazionali e regionali, stiamo lavorando ad una circostanziata lettera per informare la Commissione Europea sulla situazione ambientale del comprensorio del Mela, che già in passato era finita sotto le attenzioni europee. Bisogna che la Regione adotti una concreta strategia territoriale per Milazzo e gli altri Comuni del Comprensorio, il piano di risanamento è utopia nonostante le tante risorse investite dalla Regione Siciliana sulle Aree di Emergenza a Rischio di Crisi Ambientale. Anche su questo fronte come Movimento 5 Stelle – conclude Ignazio Corrao – stiamo profondendo un concreto impegno di cui spero si vedranno i frutti nei prossimi mesi”.

 

Peppe Maimone dell’Adasc, l’associazione ambientalista milazzese: “Non è il momento di polemiche, faremo il bilancio della situazione al termine del disastro ambientale, la gente è preoccupata, allarmata, è fuggita da casa. Quale sarà l’impatto sanitario prodotto dalla nube? L’associazione intraprenderà le opportune azioni legali, apprendiamo con piacere che nessun dipendente è stato coinvolto”. 

 

 

“Come Federazione dei Verdi di Milazzo Messina – scrive il portavoce Giuseppe Marano – chiediamo che la procura di Barcellona disponga immediatamente le indagini necessarie ad accertare le cause di tale evento catastrofico accaduto all’interno della Raffineria di Milazzo giorno 27 settembre e che disponga tutte le misure cautelari come per esempio il sequestro degli impianti interessati e anche quelli per effetto domino dall’evento incidentale per prevenire ogni ulteriore pregiudizio e danno per la salute e la sicurezza della popolazione residente e dell’ambiente. Che la procura indaghi inoltre sui comportamenti posti in essere dalle autorità amministrative che sono titolari per competenze specifiche in materia ambientale e salute umana. Come federazione entro pochi giorni organizzeremo la presentazione di una denunzia querela collettiva alla stessa magistratura di Barcellona”.

 

 

 

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