Foto viale Annunziata non illuminato, Messina

Illuminazione pubblica a Messina: bando in ritardo. Strade al buio e lavoratori in protesta

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Messina. Stamattina si è svolto, davanti al Comune, un sit-in dei lavoratori impegnati sino allo scorso 31 agosto nell’appalto di gestione e manutenzione dell’illuminazione pubblica in città. Un’azione di protesta che nasce dal ritardo nell’affidamento del bando, scaduto da quasi un mese.

«Ogni giorno la stessa risposta: “Ancora un po’ di pazienza” – si legge in una nota congiunta di Cisl e Fim Cisl Messina – Quella stessa pazienza che, insieme alla fiducia, i lavoratori stanno perdendo. Da un mese è scaduto il bando e in città arrivano sempre più segnalazioni di disservizi, di lampade non funzionanti, di strade totalmente al buio. Le nostre organizzazioni sindacali, insieme a una rappresentanza dei lavoratori, – prosegue la nota – da settimane fanno la spola con gli uffici di Palazzo Zanca per capire a che punto sia il procedimento di affidamento del servizio, in fase temporanea, per sei mesi».

«Anche ieri – sottolineano Nino Alibrandi della segreteria confederale provinciale e Pippo Crisafulli, segretario della Fim Cisl Messina – i responsabili dell’ufficio ci hanno detto che stanno valutando a quale ditta affidare l’appalto di gestione e manutenzione dell’illuminazione pubblica. L’unica cosa che sappiamo è che manca il parere dell’ingegnere Ferrarolo dell’Ufficio Tecnico del Comune per dare il via all’affidamento del bando».

E, a causa di questo limbo burocratico, in varie zone di Messina si verificano disservizi e luoghi altamente trafficati, come la parte bassa del Viale Annunziata e del Viale Europa, restano al buio.

Da una parte ci sono i lavoratori che vedono a rischio il loro futuro occupazionale dall’altro i cittadini che, da troppe settimane ormai, patiscono disservizi in zone centrali di Messina.

«Intanto però – concludono i sindacati – cresce la tensione tra i lavoratori che confidano nella clausola di salvaguardia occupazionale inserita nel bando per tornare a lavorare e, non avendo ricevuto alcuna risposta circa il loro futuro, hanno deciso di evidenziare tutto il loro disagio e la loro preoccupazione con un’azione concreta».

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