Ilferribottenonsitocca: “Attraversare lo Stretto sta diventando un’impresa”

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“Attraversare lo Stretto è sempre più un’impresa, la politica prenda provvedimenti”. Torna il campo il movimento “Il Ferribotte” e lo fa analizzando l’attuale situazione del trasporto pubblico nel braccio di mare che separa Sicilia e Calabria. Nella conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo Zanca il portavoce del movimento Rafael De Francesco ha sottolineato l’importanza di tutelare le esigenze di mobilità dei cittadini siciliani nell’ambito del diritto alla continuità territoriale che negli ultimi anni è stato calpestato.

“La Sicilia – spiega De Francesco – rischia di rimanere isolata per cielo, terra e mare. Tutto questo grazie a politiche miopi sulla tematica dei trasporti, la nostra attività proseguirà con un nuovo coordinamento per vigilare sull’attuale stato del sistema di mobilità e proporre soluzioni finalizzate a risolvere le numerose problematiche. I disagi non si registrano solo nell’area dello Stretto, ma in tutta la regione. Le ultime ondate di maltempo hanno messo in luce le carenze di strade e ferrovie. Il traffico è andato in tilt e la Sicilia è stata spezzata in tre parti”.

Il primo impegno in agenda del nuovo Comitato è previsto per il prossimo 26 ottobre. I gruppi politici e le associazioni che aderiscono al progetto saranno infatti presenti alla manifestazione di protesta contro la chiusura dell’aeroporto di Reggio Calabria. Il corteo toccherà le principali vie del centro del capoluogo reggino. Ad illustrare i dettagli dell’iniziativa il coordinatore del movimento “iltitominnitinonsitocca” Francesco Anoldo Scafaria. “Siamo figli dello stesso abbandono – ha spiegato – l’aeroporto dello Stretto rischia di chiudere e ciò comporterebbe gravi ricadute economiche sia per Reggio Calabria che per Messina, la cui provincia ha un ruolo nella società che gestisce lo scalo. Confidiamo nella partecipazione di molti cittadini anche siciliani perché è un problema che riguarda tutti”.

Nei mesi scorsi il Movimento si era opposto alla decisione di Trenitalia di interrompere il traghettamento dei treni, costringendo i passeggeri ad attraversare lo Stretto a piedi con le navi Rfi. “Abbiamo proposto di trasformare i treni Sicilia – Roma nella categoria Frecciabianca – spiega Giovanni Russo dell’associazione Ferrovie Siciliane – così facendo si innalzerebbe la qualità del servizio, riducendo i tempi di percorrenza. L’idea era quella di far traghettare l’intero convoglio sulle navi delle ferrovie in modo da evitare le tradizionali manovre di composizione che quotidianamente fanno perdere tempo. Il treno potrebbe tranquillamente circolare lungo la rete siciliana con una deroga della stessa Rfi. Si eviterebbe la rottura di carico. Finora Trenitalia ha riconosciuto la fattibilità dell’operazione, spetta ai politici riprendere il discorso”.

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