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Il Liceo “Seguenza” annuncia l’occupazione

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Con una nota stampa che vi riportiamo di seguito il liceo scientifico “Seguenza” annuncia di voler occupare la scuola per protestare contro la mancanza di aule a fronte dei 1500 studenti che dall’anno prossimo potrebbero seguire le lezioni osservando doppi turni.

Come è a molti noto, alla fine dell’anno scolastico 2014/2015, il nostro Liceo ha recepito dall’ente ex Provincia di Messina l’infelice proposito di sgomberare le venti aule della succursale di Cristo Re, causa l’esoso costo del contratto di locazione.

Dopo aver ricevuto inutili promesse dal Commissario dell’ex Provincia, Filippo Romano, per la risoluzione del problema, ci troviamo nelle medesime condizioni, fino alla data del 7 dicembre 2015. In questa data, grazie al tavolo tecnico straordinario indetto da quest’ultimo, senza che gli organismi dirigenziali e di rappresentanza del Seguenza siano né informati ufficialmente né invitati, veniamo a sapere, grazie a una delegazione dei rappresentanti degli studenti intervenuta ugualmente, che la soluzione della questione tanto dibattuta viene nuovamente rinviata. I fondi, ben oltre i 100mila euro l’anno, per arcani motivi vengono straordinariamente rinvenuti per poter rinviare il problema senza risolverlo.

Ma i problemi non si rimandano, si risolvono.

È inoltre vergognoso che, a dispetto dei numerosi tavoli tecnici degli ultimi mesi, della “non decisione” della ex Provincia si sia giunti a conoscenza solo a mezzo stampa o, comunque, cercando informazioni in maniera informale a palazzo dei Leoni.

Il commissario spiega, tramite anche interviste a giornali e tg locali, che è stato costretto, data l’impossibilità di trasferire le classi del Liceo Seguenza nei locali dell’ala ex Antonello dell’istituto Maurolico, a rinnovare l’affitto dei locali di Cristo Re.

Costrizione dettata dalla volontà del Maurolico, categorico nel rifiuto di ospitare le classi del nostro Istituto, considerandosi l’unico e assoluto proprietario dell’immobile di corso Cavour. Che invece è un edificio pubblico e, in quanto tale, appartenente a tutti i contribuenti, nella fattispecie ai messinesi, e rispondente unicamente alle direttive dell’ex Provincia, titolare di diritto di tutte le scuole secondarie di secondo grado. Da non sottovalutare che al momento la prospettiva più concreta in vista del prossimo anno scolastico è quella in cui i circa 1500 studenti del nostro Liceo disporranno esclusivamente dei locali di via Sant’Agostino, dovendosi così sottoporre a una doppia turnazione.

Sottolineiamo tra l’altro che il nostro Consiglio d’Istituto mai ha fatto richiesta dei locali del Maurolico, gli stessi che già diversi anni addietro ci hanno ospitati, ma di locali che possano ospitare le classi soprannumerarie in condizioni dignitose e che permettano il normale svolgimento delle lezioni, oltre che di una palestra e del trasferimento di laboratori di indirizzo all’avanguardia e dal costo non indifferente, che la scuola promuove nella sua offerta formativa. Senza quindi porre limiti al nostro diritto allo studio, considerata la sovrappopolazione del nostro liceo sin dal 1970, con un numero di iscritti che è approssimativamente pari a quello odierno. Condizione che, col passare del tempo, ha portato all’esigenza di turnazioni doppie (antimeridiane e pomeridiane) o alla dislocazione delle classi in sedi quali aule dell’odierno Quasimodo, Maurolico – ex Antonello, Sacro Cuore, e infine Cristo Re. Ignorando però, per la mancanza stessa di fondi, l’approvazione del progetto di sopraelevazione per la sede del nostro Liceo.

La soluzione, quanto mai disagevole, inizialmente proposta dal commissario e, fortunatamente non approvata, era quella di dividere le classi del nostro Istituto su tre plessi, creando dunque disagi pratici negli spostamenti e didattici per l’assenza di laboratori, al corpo docenti e utenti dell’istituto stesso.

 

Considerato quanto sopra, nel ribadire la nostra indignazione, come cittadini oltre che come studenti, presentiamo l’intenzione di perseverare nella nostra protesta, nelle forme sopra descritte per dare, ancora una volta, un segno a tutte quelle Istituzioni e mezzi d’informazione che si sono schierati senza accogliere le nostre richieste avanzate sulla base dei diritti di cittadini italiani e studenti nell’età dell’obbligo.

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